sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


da laroma24.it

Queste sono le parole di Walter Sabatini, neo direttore sportivo della Roma targata Usa:

Walter Sabatini“Con Vucinic siamo zero a zero, stiamo parlando, faremo le cose per il meglio. Siamo in una fase interlocutoria, sono molto fiducioso”

Le risorse quante sono?
“DiBenedetto mi ha detto di fare le cose del calcio, non mi ha detto ‘non spendiamo più di tanto’ ora devo stare attento anche al mio linguaggio perchè viene travisato. La società mi ha detto ‘c’è da fare una squadra, falla, anzi facciamola!’. Ho detto che con le caratteristiche del mercato attuale se anche una società decidesse di spendere un flusso di soldi importanti se si puntasse su un giocatore importante finirebbero subito”

Chi è più vicino alla Roma?
“Non lo posso dire. Ce ne sono alcuni vicini ed altri lontanissimi. Adesso ci sono anche altre situazioni di cui stiamo discutendo che sono state proposte da Luis Enrique, il nostro mercato è in una fase embrionale, di studio”

Situazione Borriello?
“Lì è stata una traduzione ‘tossica’, il problema è dovuto alla sua forza, non ci sono problemi con calciatori scarsi. Borriello vuole tanto tantissimo spazio”

Problema portiere…
“Prenderemo un portiere in base a ciò che offre il mercato, poi valuterò quello che è successo in questi anni riguardo proprio il ruolo specifico. Per quanto riguarda le scelte noi prenderemo giocatori forti che siano competitivi e che riescano a cambiare le dinamiche interen. Vorremo che ci fosse un organico che proponga diversi grattacapo all’allenatore. E’ stata un’annata particolare in cui alcuni calciatori hanno dato meno di quanto potessero dare ma già così la Roma è una squadra competitiva”

Pizarro?
“E’ un giocatore che ha fatto benissimo nella Roma e spero che possa continuare a fare bene, non ho ancora parlato con lui, ma parla come piace a noi: sottolinea la qualità della Roma, responsabilità, generosità da cui ripartire per fare cose importanti”

Un portiere, un esterno, un centrale difensivo, due centrocampisti e un attaccante?
“Sì, può darsi che prenderemo anche due attaccanti, con caratteristiche diverse. Poi vedremo come saranno le dinamiche del mercato, dovremo valutare le cose valutanto entrate e uscite”

Qual è la linea di costruzione della nuova Roma?
“Non vorrei evocare sempre modelli, ognuno deve essere se stesso. Le cose dette dall’entourage di DiBenedetto e Fiorentino potrebbero essere entrambe vere. Arriveranno grandi campioni affermati? Ci sono già nella Roma”

Menez?
“Nella Roma ci sono tanti giocatori forti, io punto su ogni calciatore della Roma, dire oggi su chi punto mi sembra molto difficile. Menez è un talento incredibile, ma dobbiamo capirlo un pochino meglio, per la caratura che esprime è un calciatore in procinto di esplodere. Nessuno può fare proclami, speriamo tutti di ottenere tutto e subito, non dipende solo da noi, ma la gente deve sostenerci e spero voglia sostenere le nostre idee”

Pastore?
“Valgono le ultime parole che sono state riferite, 50 milioni no grazie, Pastore non potrà venire alla Roma”

In questo impianto ci sarà anche qualche giocatore di esperienza?
“Forse sì, anche se la Roma ha già campioni e calciatori d’esperienza, forse faremo altre scelte. Io non ho visto una voglia di diaspora, c’è qualche turbamento su Vucinic, ma poi non è detto che non cambi idea. Ce l’hanno chiesto? Tutti lo vogliono, anche se non provano a chiedercelo”

(radio radio)

“Più che il prestigio di essere il direttore sportivo della Roma, avverto una grande responsabilità per questo ruolo. Voglio parlare poco e fare i fatti”. È il pensiero di Walter Sabatini, neo direttore sportivo della Roma, intervenuto all’emittente radiofonica senza, però, poter entrare nello specifico di acquisti e cessioni: “Oggi non sarò a Milano – spiega il dirigente – ma mi tratterrò a Trigoria per continuare a lavorare”.

Sabatini, in collegamento con Aldo Agroppi, suo ex compagno di squadra al Perugia, ha parlato del suo passato di calciatore: “Ero un po’ indolente – ammette – avevo tutto per diventare un campione: corsa, tecnica e resistenza, ma non ho mai capito il calcio. Devo dire, però, che gli errori mi sono serviti d’insegnamento. Avevo i calzettoni bassi, ero lì che ciondolavo in mezzo al campo”. Come Menez, gli fa notare Agroppi: “Un po’…”, conclude ridendo.

(radio manà manà)