lunedì, Settembre 30, 2024 Anno XXI


da Il Romanista

Riportiamo le righe di Massimo Izzi, noto Romanista (nel senso di studioso delle cose romane, oltre che di tifoso dell’unica squadra della capitale) a commento delle corbellerie dette dal presidente della s.s. lazio in merito allo stemma della Roma

simbolo originale asromaScrivo da sette anni sul Romanista occupandomi quasi esclusivamente del racconto delle vicende storiche della Roma, alla cui fondazione ho dedicato la mia tesi di Laurea (nel 1999) e 12 libri… ebbene, ieri, leggendo le presunte dichiarazioni del Presidente Lotito (francamente stento ancora a credere che le abbia rilasciate), mi sono trovato a concludere di non essermi mai imbattuto (con tutto il rispetto), in un’accozzaglia così disordinata e sgradevole di inesattezze ed errori grossolani.

Il dottor Lotito, come direbbe Totò, è “uomo di mondo”, imprenditore di successo eccetera eccetera eccetera, ma se ha intenzione di dedicarsi allo studio della storia della Roma (cosa che indubbiamente gli fa onore e testimonia una volta di più le sue simpatie verso i colori giallorossi), dovrebbe avere la grande pazienza di leggere, documentarsi e infine tirare le proprie conclusioni.
Ho da poche settimane dato alle stampe la prima biografia del nostro fondatore Italo Foschi (252 pagine), e mi permetto di dire che “qualcosina” sulle origini della Roma e del suo simbolo ne mastico. Andiamo dunque ai fatti.
Lotito, almeno secondo quanto riportato dal sito La Roma 24, in riferimento all’articolo di F. Patania sul Corriere dello Sport avrebbe affermato che: «Il simbolo originario della Roma non era la lupa di Romolo e Remo ma era una lupa ben diversa. C’è chi si è appropriato del simbolo di Roma». Che c’è di vero? Un nulla avvolto nel niente.
I tifosi della Lupa debbono sapere che già negli articoli che l’8 giugno 1927 documentarono la nascita dell’AS Roma (edizione romana della Gazzetta dello Sport, Il Messaggero, Il Tevere eccetera eccetera), si può leggere: «Il nuovo club assume la denominazione di Associazione Sportiva Roma, veste i colori giallo-rossi, con sul petto il fascio littorio e la Lupa Romana». Al dottor Lotito facciamo notare, con umana comprensione, che la Lupa Capitolina (con tanto di paffuti gemellini) era lo stemma che fregiava le maglie della Fortitudo-ProRoma nella stagione 1926/27 (il presidente Lotito potrà certo allestire una task force per scovare centinaia di foto d’epoca che documentano quanto affermato). La Fortitudo-ProRoma, è uno dei tre club che diede vita alla fusione da cui nacque la Roma, il presidente, era Italo Foschi, che a maggior ragione volle che la sua nuova creatura ripartisse da quello stemma.
Mi preme far notare che le normative federali dell’epoca rendevano obbligatorio, per i club di nuova fondazione, l’inserimento del Fascio littorio.
La stessa Fortitudo Pro Roma per il tesseramento 1926/27 adottò una custodia in pelle con il marchio sovraimpresso della Lupa Capitolina (con la scritta SPQR sul basamento, un esemplare è nella collezione di Gabriele Pescatore), la custodia in pelle venne ripresa (identica in ogni particolare), per il tesseramento della stagione 1927/28 dell’AS Roma. Alla fine del primo torneo della sua storia, nei primi mesi del 1928, la Roma aveva già provveduto (come testimoniato da una pubblicazione di 25 pagine dell’Ufficio Stampa e propaganda del Club, stampata da L’Universale Tipografica Poliglotta), a inserire il logo incrociato ASR sotto la Lupa che è, ancora oggi, lo stemma ufficiale del Club. Questo stemma è riportato, inoltre, sulle tessere del 1932/33, 1933/34, 1935/36, 1936/37, 1937/38, 1938/39, 1939/40, 1940/41, 1941/42, 1942/43, 1944/45, 1950/51 eccetera eccetera.
Tutte tessere di cui i collezionisti giallo-rossi posseggono esemplari, ma crediamo che anche gli esemplari di cui ad oggi non ho avuto modo di prendere visione, abbiano la stessa caratteristica grafica.
Mi fa piacere inoltre ricordare che l’Audace Club Sportivo (gloriosa società ancora in attività), altra cofondatrice della Roma nata il 15 ottobre 1901, con sede in Via del Corso Umberto 12, aveva come simbolo la Lupa Capitolina (lo storico labaro del club è stato in mostra, a cura dell’UTR, nel 2007 a Testaccio. Se Lotito fosse venuto avrebbe potuto sincerarsene di persona).
Potremmo andare avanti, ma non avrebbe senso. Se la SS Lazio deciderà di cercare nuovi simboli tanti auguri, la cosa francamente non c’interessa, la Roma non ne ha bisogno, il suo stemma, millenario, la rappresenta gloriosamente da sempre.


Massimo Izzi