sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


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L’Ajax non fa sconti: per il portiere vuole 10 milioni, così Sabatini ha annullato il viaggio in Olanda. Spunta allora la pista italiana senza dimenticare il camerunense Kameni dell’Espanyol e l’argentino Romero degli olandesi dell’Az Alkmaar

Maarten StekelenburgA volte ritornano. Già, perché chi pensava che il nome di Maarten Stekelenburg avesse cancellato dall’orizzonte romanista quelli dei suoi colleghi Carlos Kameni, Sergio Romero, Salvatore Sirigu e Marco Storari, resterà deluso. Una certezza, però, c’è: fino a che non sarà certo di aver perso l’olandese (certezza tutt’altro che maturata), la Roma aspetterà a muoversi.

STEKELENBURG O KAMENI? – Annullato il viaggio ad Amsterdam programmato per il weekend, dichiarazioni chiarissime da parte di Sabatini sulla possibilità di mollare la pista olandese per la porta (“Cerchiamo un numero uno che approcci diversamente al pallone”). Dettagli che raffreddano le quotazioni di Stekelenburg, per il quale l’Ajax non concede sconti sulla richiesta di 10 milioni: troppi. Ancora di più dopo il non previsto rincaro dell’operazione Lamela – costato 2 milioni più 2 di bonus in più rispetto alle attese iniziali – che inevitabilmente inciderà sulle scelte. Anche per questo lo sfogo di Sabatini sembra un messaggio al club olandese. Che, però, non sembra disposto a sconti. Bloccato al tavolo dell’Ajax, Sabatini rilancia su altre carte: Kameni, 27 anni come l’olandese, è il nome che in queste ore circola più insistentemente e che da tempo De la Peña suggerisce a Luis Enrique. Costi contenuti, qualcosa in meno di 3 milioni, doti fisiche fuori dal comune, ma nonostante l’affetto dei tifosi dell’Espanyol, un rendimento tutt’altro che affidabile nel campionato spagnolo. Figurarsi in Italia.

Sergio Germán RomeroPISTA ARGENTINA – Al nuovo tecnico piace anche l’argentino Romero dell’Az Alkmaar, classe ’87, numero uno della Seleccion nella Copa America in corso. Sabatini aveva già in mano il suo cartellino, ma prendendo corpo l’idea Stekelenburg ha lasciato decadere un’opzione per averlo a 4,5 milioni. Adesso potrebbe costare qualcosa di più, anche perché nella non certo brillantissima esibizione di Messi e compagni il portiere è sin qui tra i pochi a non deludere le attese. Nessun problema invece per l’ingaggio. Ma dopo il flop di Carrizo, voluto fortemente da Sabatini alla Lazio e ripartito senza gloria per i prestiti a Saragozza e River, il ds teme un nuovo investimento azzardato su un portiere argentino. Protagonista – è vero – nel titolo dell’Az di due anni fa, ma tutto da verificare a certi livelli.

NO A VIVIANO, CONTATTI PER STORARI E SIRIGU – C’è poi una pista italiana. Doppia, a dire la verità. Perché se Viviano è sfumato – e probabilmente mai interessato – definitivamente, soprattutto dopo i recentissimi screzi con l’Inter per Alvarez (la Roma aveva provato un disperato rilancio in extremis poco gradito a Milano) e Lamela (quando Branca ha ricambiato la “cortesia”), sono almeno due i numeri uno italiani proposti o seguiti. Nessuna possibilità per Amelia, che continua a offrirsi ma che ha già deluso Sabatini a Palermo. Qualcuna in più ne conserva Sirigu, rivelazione due stagioni fa, non esattamente infallibile nell’ultimo anno. Per Prandelli viene dopo Viviano, per il direttore sportivo della Roma no. Costo accessibile, ma fiducia incerta. Come per Storari: chiuso a Torino, lui spera nella Roma. Il suo agente aveva anche organizzato una cena con Sabatini per mostrargli la disponibilità del numero uno. Sull’efficacia del gesto i dubbi restano. Come sulla candidatura: per età (ha compiuto 34 anni) e costi (la Juve vorrebbe 3 milioni). A queste condizioni, la Roma non ne parlerà neanche.

OBIETTIVI – Non solo portieri però. Perché Sabatini è al lavoro per regalare alla Roma, in tempo per la presentazione di DiBenedetto del 14 o comunque per il ritiro di Riscone (partenza il 15), due elementi che occorrono: un difensore capace di giocarsi il posto con Juan e Burdisso e un centrocampista di qualità. Martedì, quando Luis Enrique sarà a Roma per iniziare l’avventura con la sua nuova squadra, ne parlerà direttamente con lui. I nomi individuati dal ds, in questo momento, sarebbero quelli di Kjaer, Silvestre e Ogbonna per il reparto arretrato: l’argentino il meno complicato da raggiungere. Forse. Sul centrocampo, resta appesa un’incognita enorme. Considerato che, anche forzando un po’ la sua posizione, Sabatini è convinto che possa all’occorrenza occupare il terzo ruolo anche Lamela (l’idea iniziale era affidare quella maglia a Alvarez), la Roma cerca una mezzala pura. Un Perrotta più giovane, per intendersi, fatto salvo che, attualmente, il mediano calabrese sarebbe uno del trio. Witsel avrebbe le qualità giuste, ma costa troppo. Discorso simile per Montolivo, Fernando e Guarin. Il nome giusto sarebbe quello di Badelj, 21 anni, della Dinamo Zagabria: lo status di extracomunitario complica però il tesseramento. Discorso simile per il serbo Petrovic, su cui il Vitesse è in vantaggio. A questo punto, non è escluso che il colpo rappresenti una sorpresa. Anche se, dopo gli investimenti consistenti per Borriello, Lamela, Bojan e José Angel, si dovrà iniziare a guardare anche al prezzo sul cartellino.