giovedì, Ottobre 03, 2024 Anno XXI


Tre per Tre nove, quello che ci voleva. Il periodo di fuoco doveva essere affrontato con le saccocce piene e così è stato. Si gioca ogni tre giorni e le pietre che si metteranno a cavallo di settembre e ottobre saranno la base di tutta la stagione. 

Caldo a Reggio, davvero caldo. L’ostilità della gente locale è palpabile come quella dei giocatori in campo. I nordici amaranto mettono in mostra la loro qualità migliore che è la durezza. Picchiano duro come se stessero sui campi ghiacciati delle loro terre natie. 

Il primo tempo non regala grosse emozioni, i ritmi sono bassi e la Roma sembra sonnecchiare. Un paio di magie del capitano aprono la porta ma nessuno è in grado di entrarci. Sul finire del primo tempo Doni viene abbattuto da un vichingo ma l’arbitro non fa niente, guarda e sta zitto. 

Si cambia campo e Curci si ritrova tra i pali, con tutte le preoccupazioni del caso. Juan si presenta nel modo più brasilero possibile: gol di tacco su assist del capitano. Rete pesante come pesante è la prestazione. La dote dell’anticipo è messa sempre in evidenza facendoci capire cosa significa essere un difensore. 

La Reggina rimane giustamente in dieci e la Roma ne potrebbe approfittare. Purtroppo non lo fa e qui sta forse la piccola nota stonata della giornata. Non chiudere subito un match che hai nelle mani è pericoloso. Ci vuole cattiveria sotto rete, la porta va sfondata! 

Le occasioni fioccano come nespole. La più clamorosa è sul piede di Perrotta che senza portiere non riesce ad inquadrare la porta. Incredibile l’errore visto che gia la metà dello stadio aveva preso la via di casa.  

I giallorossi si attardano a portare a casa i tre punti i padroni di casa, seppur timidamente si affacciavano dalle parte di Curci. Una partita non si deve mai tenere viva perché una giusta simulazione può essere non vista e ti ritrovi in parità con ben poche speranze per riacciuffare ciò che ti eri meritato. 

Ci vuole la stoccata di Francesco per portarci definitivamente in testa alla classifica. Soli! 

E qui arriva il  difficile sotto tutti i punti di vista: non bisogna farsi intontire dai finti complimenti; piedi bene saldi sul terreno; giocare ogni tre giorni partite difficilissime che il calendario ci ha regalato significa che ogni giocatore deve farsi trovare pronto. 

Ora la champions, anche qui la partenza col piede giusto sarebbe quanto di meglio possa capitarci.petraur@corderoma.net