venerdì, Settembre 20, 2024 Anno XXI


Il ritardo denunciato ha portato all’inevitabile eliminazione dalla seconda competizione europea per club. Quello che però non ci si poteva aspettare in modo così clamoroso è il carico messo dal tecnico spagnolo.

La rosa attualmente a disposizione di Luis Enrique mette abbastanza ribrezzo ma questo non può giustificare una simile impresa. Farsi buttare fuori da una compagine slovacca è un’altra ciliegina che i nostri carissimi eroi ci hanno regalato.

Eppure il fortunoso gol di Perrotta poteva aprire il portone verso il castello dell’EuropaLeague. Niente da fare la truppa ha preferito tornare indietro proprio quando era lì ad un passo.

Il cambio del capitano è un errore grave, gravissimo che porta a due strade. O l’allenatore è scarso, perché togliere Totti, il migliore in campo tra l’altro, per mettere Okaka quando è tutto in bilico dimostra una paradossale mancanza di conoscenza calcistica. O l’allenatore ci fa. È entrato in quella pessima abitudine di chi viene a Roma e vuole dimostrare di essere uno deciso facendo fuori Totti.

Tutte e due sono strade che non portano da nessuna parte. Se non vogliamo credere alla prima non ci resta che commentare la seconda. Sull’uno a zero sai che non puoi andare ai supplementari perché con le mani già sui fianchi, altra cosa inspiegabile, i lavoratori slovacchi almeno ai rigori ti ci portano e sappiamo come vanno i rigori all’Olimpico.

Lasciamo da parte quello che rappresenta Totti, l’analisi lucida è fredda dice che per chiudere l’incontro nei novanta minuti con la scarsezza di talento che si ritrova attualmente la Roma non puoi cancellare l’unico in grado di fare la differenza con una giocata, è da pazzi.

Non mi pare che la prestazione offerta dal capitano fino a quel momento fosse stata cosi deludente, anzi. E allo stesso tempo non mi pare che la brillantezza atletica degli altri facesse spiccare una deficitaria prestazione fisica di Francesco.

Quindi mio caro Luis una spiegazione ce la devi dare. Un conto non farsi condizionare dalla piazza un conto motivare le scelte con giustificazioni false. Dire che volevi freschezza non regge. I cambi di Verre e Okaka hanno portato sempre  di più a livellarsi verso gli avversari.

Per passare il turno sarebbe bastato un’accozzaglia di giocatori scelti per esperienza, tecnica e condizione fisica. Pure senza allenatore avremmo giocato in Europa League.

Consigliamo all’asturiano di lasciare stare le competizioni per dimostrare chissà che cosa. Faccia il suo lavoro e noi lo giudicheremo per quello. Il bene della Roma viene prima di tutto e detottizzarla adesso significa retrocederla a comparsa. Ad oggi relegare il capitano a ruolo di comprimario significa dimezzare il valore della squadra.

Il famoso progetto non mostra niente per ora se non scelte sbagliate e campagna acquisti che lascia stupefatti soprattutto per quanto ricevuto dalle vendite e quanto speso per gli acquisti. Mentre Londra tace dopo aver parlato a sproposito.

Ci hanno chiesto pazienza ma come spesso capita se ne abusa sempre. Aspettiamo gli ultimi botti di mercato ringraziando la serrata della prima giornata di campionato che ci ha risparmiato l’inevitabile caduta a Bologna.

petra@corederoma.it