lunedì, Settembre 16, 2024 Anno XXI


da SKY Sport- laroma24.it

Il presidente in pectore della Roma, Thomas DiBenedetto, ha parlato in un intervista, di cui sono state rese note alcune anticipazioni nei giorni scorsi, al canale satellitare.

Thomas Di BenedettoSiamo a Trigoria nell’ufficio del presidente. Come si sente a stare qui in mezzo a tanti trofei? “La Roma ha una storia importante e di sucesso, è una squadra che ha vinto tanto ed è da sempre competitiva per quesot è un onore per me potermi sedere su questa sedia che i tifosi della Roma ritengono un trono”

Lo sciopero della Serie A? “Lo sciopero, dal mio punto di vista non è mai una cosa salutare. Al moento, da quanto ho potuto capire, ci sono un paio di questioni in sospeso tra società e calciatori ma penso che debbano trovare un accordo. Se si risolve in fretta le conseguenze non credo siano troppo gravi.

Come reagiscono invece gli americani quando si parla di sciopero, come nel caso della NBA? “Negli Stati Uniti c’è innanzitutto una situazione economica molto difficile, per questo i tifosi non sono molto solidali con i giocatori, che guadagnano tantissimo, sicuramente molto più della media dei cittadini. Credo che l’impatto possa essere enorme, perchè in passato in occasioni di altri scioperi c’è voluto del tempo perchè i tifosi tornassero ad appassionarsi alle proprie squadre. Questo sciopero può fare molti danni al business dello sport”

Cosa hanno in comune gli imprenditori sportivi americani e italiani? “La maggior parte degli imprenditori che hanno a che fare con lo sport nutrono una forte passione in questo senso. Certamente, potrebbero investire i loro capitali in altri modi, e invece scelgono lo sport. Questo dimostra vera passione, credo che questa sia la caratteristica che accomuna i presidenti e i dirigenti delle società sportive in tutto il mondo”

Perchè ha scelto Roma? “Roma per me significa molto. Il mio cognome è DiBenedetto, mio padre è nato in Italia ed è sempre stato vivo in me il desiderio di condurre affari in Italia. Non ho mai avuto troppe oppourtunità. perchè ero impegnato in altri progetti in altre parti del mondo. Così quando si è presentata l’occasione ho studiato e riflettuto a lungo su come poter gestire la Roma. Credo che Roma e la Roma siano entrambi marchi di risonanza mondiale, questo è un elemento appetibile per sponsor e investitori di tutto il mondo”

Lei ha parlato della Roma come una media company. Cosa intende? “Credo davvero che la Roma sia una media company. Nei media oggi, nella televisione in generale, lo sport ha un ruolo predominante. Per lo sport le persone sono disposte a pagare. Negli Stati Uniti ESPN è diventato il primo canale per numero di abbonati. Per questo è fondamentale la gestione dei contenuti, e con l’avvento dei nuovi media e con l’era digitale che stiamo vivendo si sono aperti nuovi scenari commerciali. Gia da ora è possibile avere interagire, stabile un contatto con i tifosi di tutto il mondo e trasmettere loro un prodotto che non sia solo calcio, ma anche tradizione e cultura della propria. Per noi è importante comunicare questo, la cultura che alimenta una squadra, la cultura di una città, tutte cose che possono essere d’interesse in tutto il mondo e speriamo di trarne vantaggio”

Le sue considerazioni sui tifosi italiani e le differenze con gli americani “Credo sia importante avere i propri addetti alla sicurezza sul posto, per occuparsi dei problemi che potrebbero sorgere con i tifosi. Vorremmo ricreare un ambiente in cui le famiglie possano venire allo stadio e portare i propri figli alla partita. Una delle novità che abbiamo istituito è un settore per le famiglie e siamo stati molto felici del riscontro nell’ultima partita, fortunatamente si sono divertiti nonostante il risultato e spero che ritornino”

Quando incontrerà i presidenti di Serie A e Lega, quali saranno le priorità che suggerirà er far crescere il calcio in Italia “Non sono venuto qui per cambiare il calcio in Italia, ma per far crescere il calcio a Roma. Dal mio punto di vista però sarebbe bello vedere tutte le società italiane in salute. Se la Lega è in salute, di conseguenza lo siamo anche noi. Se la Serie A è sana, anche i diritti acquisiscono un valore più elevato. Nello specifico, riguardo la nostra posizione, penso che la Serie A debba avere stadi migliori. Lo stadio deve essere un ambiente più accogliente. Quello della Juventus è un esempio di come dovrebbero essere gli stadi in Italia”

Anche la Roma avrà il suo stadio? “Lavoreremo molto con le autorità competenti e con il Coni, speriamo che in futuro ci diano la possibilità di avere uno stadio dedicato esclusivamente al calcio. Stiamo analizzando dove e come costruirlo, in collaborazione con partner italiani. Siamo consci dell’importanza economica di avere uno stadio di proprietà. Con la giusta collaborazione, crediamo che sia possibile costruire un nuovo stadio”

Che campionato si aspetta? “Diverse squadre sono in lizza per lo scudetto. Noi abbiamo un nuovo allenatore, un nuovo schema di gioco, stiamo ancora assemblando ogni dettaglio. Cerchiamo di lavorare duramente ogni giorno. Sabatini sta lavorando notte e giorno per portare i migliori giocatori a Luis Enrique. Sono ragionevolmente ottimista, sono certo che la Roma avrà un futuro luminoso”

Sensazioni per la sua prima notte all’Olimpico “La passione dei tifosi è qualcosa che ho davvero apprezzato. Ero stato qui in altre occasioni, ma mai in veste di presidente, e ho riconosciuto la responsabilità di questo ruolo da come la gente guardava me, mi vedevano come il simbolo di questa  squadra. Sono consapevole del ruolo, e non lo sottovaluto, perchè so che dal successo della squadra dipende la felicità dei tifosi. Lavoreremo tutti duramente per portare la Roma a diventare la squadra di cui essere orgogliosi”

Il tipo di gioco che vuole vedere? “Abbiamo scelto Luis Enrique perché crediamo nella sua filosofia di gioco. E’ molto simile a quella del Barcellona, anche se non proprio uguale,  non solo per lo stile di gioco ma anche per l’atteggiamento da tenere dentro e fuori dal campo. Penso che sia fondamentale cercare di far crescere il maggior numero di talenti locali e renderci attraenti agli occhi dei giovani della Capitale e delle loro famiglie. Il concetto di squadra per noi è molto importante, è quello che fa il risultato, è la squadra che vince, non il singolo. Se la squadra lavora insieme e duramente, il risultato non può che essere un successo. Nella mia esperienza sportiva in America, come presidente e come tifoso, ho imparato che nulla sostiuisce il duro lavoro, non solo per i giocatori ma per tutto l’intero staff. Anche la collaborazione coi tifosi è fondamentale, perchè i giocatori ricevono tanta energia da una tifoseria calorosa. Un atteggiamento negativo da parte loro può fare male alla squadra”

Cosa rappresenta Totti per il nuvo progetto? “Ammiro molto Francesco, è ovviamente il più grande giocatore degli ultimi 50 anni, sicuramente importante per la nostra squadra, per il nostro progetto e per il nostro allenatore. Ma è l’allenatore che decide chi gioca, e io appoggio l’allenatore al 100%”

De Rossi è una priorità per lei? “Spero che De Rossi possa giocare tutta la sua carriera a Roma, speriamo che lui voglia farlo ma la decisione spetta solo a lui. E’ un ragazzo di Roma, un giocatore della Nazionale e un grande valore aggiunto per noi”

Bojan e Lamela? “Entrambi questi ragazzi hanno un grande futuro, hanno capacità tecniche che pochi possiedono. Saranno fondamentali per il successo della nostra squadra”

Cosa si aspetta dal ritorno di Baldini in Italia? “Franco è un uomo di valore, molto intelligente con una grandiosa visione delle potenzialità della Roma, ho un enorme rispetto per lui”

Il vero obiettivo? Tornare a giocare in Champions? “Come ho detto prima, stiamo ancora lavorando sulla squadra.  Non è ancora definitiva, ci vorrà ancora un po’ di tempo affinchè i giocatori possano trovarsi al meglio tra loro. Sono ottimista, faremo dei progressi e diventeremo sicuramete competivi. Vedremo i progressi nel corso della stagione, credo veramente che il nostro futuro sarà luminoso”

L’eliminazione in Europa League cambia le strategie a breve termine? “No, potrebbe anche essere in vantaggio essere stati eliminati. Intanto dà la possibilità ai giocatori più anziani di riposare di più tra una partita e l’altra, o per recuperare dagli infortuni. L’allenatore avrà più tempo per preparare le partite. Potenzialmente potremmo essere più forti dopo questa eliminazione”

Qual è stato il suo messaggio alla squadra e alla dirigenza dopo la sconfitta con lo Slovan? “Continuate a lavorare con impegno e tutti insieme, noi stiamo lavorando per supportarvi e in questa direzione avrete successo. Credo che davvero avranno successo se contunueranno a lavorare duramente come hanno fatto finora”