venerdì, Ottobre 04, 2024 Anno XXI


Si potrebbe discutere a lungo sulle ultime prestazioni della Roma. Crea molto ma il ritmo non è più infernale, la lucidità manca e ha dei passaggi a vuoto che si pagano a caro prezzo, come il primo tempo a Verona.

Non credo che sia solo l’effetto Champions. Credo nei cali di una squadra costretta a schierare sempre gli stessi nei ruoli chiave per colpa, soprattutto, dei troppi infortuni. In una giornata in cui anche l’Inter si ferma i giallorossi evitano una sconfitta noiosa per la psiche.

Il Chievo gioca a buon ritmo e la difesa romanista soffre soprattutto a destra dove Cassetti sembra non trovare la giusta dimensione. Chivu ha qualche difficoltà, giustificabile dalle assenze forzate. Primo gol subito inguardabile, il secondo fa temere davvero la disfatta.

Come al solito nei momenti più bui si accende la solita luce, il capitano si traveste da centravanti puro e realizza un gol in tuffo che tira su gli animi ad una squadra che si stava perdendo.

La ripresa è diversa, si rischia sempre dietro, ma in avanti la Roma inizia a far paura. Perrotta ha più di un’occasione ma la spreca. Tocca di nuovo a Totti mettere il sigillo, il dieci giallorosso si libera del difensore avversario e trafigge il portiere in uscita.

Si gioca a viso aperto tante opportunità da una parte e dall’altra. Super lavoro anche per Doni, che conferma il suo buono stato di forma.

Finisce come all’andata, di nuovo un pareggio con una squadra che lotta per la salvezza. Sarebbe bello arrivare a Lione con una vittoria nelle gambe, ad Ascoli la pressione della gara di coppa sarà ancora più forte, il turno over è d’obbligo ma questo non significa consegnarsi agli avversari.

Tavano, Vucinic, Willy e compagnia dovrebbero essere più che sufficienti per portare a casa i tre punti. Non si tratta di abbandonare il campionato ma lottare su più fronti significa questo. Significa fare affidamento alla panchina, se non risponde allora c’è poco da fare.

petraur@corederoma.net