lunedì, Settembre 30, 2024 Anno XXI


Questo, che vedete in foto, è il colpo d’occhio desolante proposto dal “Martelli” di Mantova ieri. Uno scenario spettrale, pochissima gente in curva, quasi nessuno, tifo giocoforza assente. Non abbiamo una foto del settore ospiti, ma pare ci fossero ben 11 tifosi della Cremonese. A ripensare agli storici derby di qualche anno fa (neanche troppi, a dire il vero), con tifo indiavolato, striscioni e pure qualche casino, viene da piangere. E ci si chiede se questa lunga stagione di divieti, carte d’identità fotocopiate, orari assurdi, ombrelli vietati e tesserini magnetici obbligatori per andare in trasferta (senza parlare dei percorsi-labirinto per arrivare sotto il Martelli con macchine o motorini) non sia l’apoteosi del delirio, o piuttosto il certificato di morte di uno sport che fino a qualche anno fa godeva di una discreta salute, perlomeno a Mantova. Al limite di qualche raffreddorino. E per favore, non incolpiamo i tifosi, buoni o cattivi che siano, perchè ormai si è capito che è una balla colossale. La loro unica colpa (dei tifosi) è quella, nonostante tutto, di continuare a seguire questo sport, portando fin troppa pazienza e lasciandosi calpestare come nonviolenti ghandiani da leggi (ma anche le “circolari” non scherzano) di ogni tipo, sempre più restrittive, deleterie, sproporzionate, in alcuni casi demenziali. Intanto gli abbonamenti stazionano sotto quota 1000 a due giorni dalla chiusura, e difficilmente si arriverà ai 2000 sperati. Non è un caso, ma non sappiamo se alle nostre latitudini qualcuno sia preoccupato dell’andazzo, speriamo di sì. Non crediamo sia mai successo nulla di simile (un calo di abbonamenti) all’indomani di una promozione, e non sono sicuramente un calciomercato senza sussulti, o le prestazioni sin qui scialbe della squadra (peraltro in gare inutili) a determinare la flessione. Fidatevi, quelli che mancano all’appello, l’abbonamento non l’hanno fatto per scelta. In fin dei conti lo scorso anno il cammino in Coppa era durato molto meno, e la forma generale era ai medesimi livelli dell’attuale. La squadra, poi, era ancor più un’incognita. Sapete, invece, cosa c’è? Il tifoso medio dev’essersi rotto le scatole di tutto, evidentemente. E ad ogni giro di vite è sempre peggio: parla la storia, parlano i numeri. Guardate pure le medie spettatori di tutta Italia negli ultimi 20 anni, se non ci credete. Tocca alle società, tutte, dalla prima all’ultima: devono iniziare a fare davvero i propri interessi, a dire “basta”. Qua in C2 se si perdono tifosi anche in contesti favorevoli è una tragedia! Se le piccole squadre di provincia vorranno avere una chance di sopravvivenza nel prossimo futuro, questa è l’unica via da percorrere, nel loro stesso interesse. Si facciano valere nelle sedi competenti, o questo scempio continuerà fino ad azzerare qualsiasi partecipazione. In trasferta siamo quasi al punto del non ritorno, in casa il percorso di dolore sembra tracciato… A proposito: a quando il microchip sottocutaneo?

Fonte Mantovablog.net
Per Corederoma
Paolo Nasuto