domenica, Settembre 08, 2024 Anno XXI


da romanews.eu.it

Il neo acquisto della Roma, Fabio Borini, si presenta al popolo giallorosso in un’interessante intervista ai microfoni di Roma Channel:

Fabio Borini“E’ tutto il giorno che mi danno il benvenuto e non vedo l’ora di iniziare”

Hai appena giocato con l’Under 21: complimenti per il gol e per l’inizio con gli azzurrini
“E’ stato un buon inizio d’Europeo. Era importantissimo vincere subito in Ungheria fuori casa. Abbiamo giocato motlo bene, ci siamo trovati bene e corso tanto. Siamo in perfetta forma per il campionato”

Dovessi dare una percentuale dal punto di vista fisico?
“Sono al 100%. Fiato e gambe ci sono, ho fatto una buonissima preparazione. Sono pronto”

Come hai trovato l’ambiente?
“Sono stato veramente poco visto che sono arrivato direttamente dall’areoporto direttamente dall’Ungheria, quindi non ho potuto interagire molto con i compagni. Mi sono presentato a tutti e sembrano tutti molto disponibili. Domani prima dell’allenamento capirò molto di più”

Che sensazioni hai avuto di questo gruppo al tuo primo allenamento?
“Quando entri in un gruppo così importante con grandi obiettivi ti fa sentire grande anche a te anche se all’inizio non sei proprio parte della squadra. Metti la testa nella mentalità giusta, quella che vuole il mister e la squadra: quella vincente”

Il tuo procuratore ha detto che per il tuo carattere, Roma è la città giusta. Secondo te perchè ha detto questo?
“Lo ha detto perchè mi conosce veramente bene. Ci conosciamo da quando ho 14 anni e mi ha seguito ovunque, portandomi prima al Chelsea, poi al Parma e quindi alla Roma. Le chiamate, prima della chiusura del mercato, che mi ha fatto mi hanno convinto a venire qui: mi ero appena spostato a Parma, fare un altro spostamento mi sembrava strano. Quando mi ha parlato della Roma gli ho chiesto com’era visto che ci aveva giocato per un anno e non sono riuscito a dire no alla Roma e ai suoi tifosi”.

Conosci la Curva Sud. Ti hanno già parlato del derby?
“In Nazionale i dottori sono della Roma e me ne hanno parlato. Inoltre uno dei miei migliori amici è romanista e mi ha parlato del derby e non solo. Mi piace molto l’ambiente”

Descriviti come attaccante
“Come attaccante sono una punta atipica: non il classico attaccante forte di testa e grosso fisicamente. Faccio molto movimento, sempre aggressivo e non mollo mai. Questo è quello che mi caratterizza e per questo probabilmente il mio agente ha detto che piacerò ai tifosi della Roma. Il primo gol con lo Swansea? L’ho aspettato tanto dopo un anno difficile fuori rosa al Chelsea”

Allo Swansea sei gol importantissimi in ottica promozione
“Sei gol fondamentali per me e per la squadra. Sono arrivato in un momento in cui per loro era difficile vincere e dopo la vittoria su Nottingham Forest e Norwich abbiamo preso il largo e dominato tutte le partite meritando la promozione”

Hai segnato a due nobili decadute visto che Nottingham e Norwich non stanno andando benissimo negli ultimi anni ma sono squadre importanti del calcio inglese
“Molto importanti. Infatti quando sono andato a Nottingham a giocare la semifinale dei play off credevo fosse uno stadio piccolo, invece era enorme, una vera bolgia con tifosi caldissimi. Il Norwich è una squadra fortissima infatti sono stati promossi anche loro”

La tua punizione contro il Norwich è ormai famosa. Qui a Roma la chiamiamo “la mattonella”
“Si è un calcio che ho imparato da Drogba. Me lo ha insegnato in allenamento e ci ho messo un anno ad impararlo. Allo Swansea ho avuto modo di tirare la mia prima punizione e segnare. Adesso continuo a provare”

Dove preferisci giocare in attacco?
“Allo Swansea giocavamo con il 4-3-3 e giocavo prima punta ma anche da esterno. Al Chelsea stesso modulo ed ho fatto l’esterno, la prima punta e ho giocato dietro le punte. In un 4-3-3 posso giocare in tutti i ruoli, liberamente”

Allenarti con francesco Totti?
“Sembra strano vederlo li e stringerli la mano. Presentarsi a Totti fa effetto per me che da piccolo lo vedevo giocare ed era già il grande giocatore italiano e della Roma. E’ un onore essere qui”

Sabatini ha detto che Borini è un attaccante con caratteristiche diverse dagli altri. Perchè?
“Io so quello che ho in me. Ho fame di raggiungere i miei obiettivi, non conosco ancora i compagni e avrò occasione di farlo,. voglio raggiungere tanto nella mia carriera calcistica. Anche dopo un anno difficile nel Chelsea sono rimasto li ho lottato e allo Swansea ho fatto bene. La mia caratteristica è non mollare mai. Do sempre il massimo in ogni partita”

Dove collochi la Roma? Per cosa può competere?
“Non è ancora iniziato il campionato quindi ancora non sappiamo bene come saranno le altre squadre. Poi per me è il primo giorno quindi non so ancora bene come sia la squadra, ma la Roma vuol sempre vincere.Ed è una differenza che per me conta tanto. Andare in campo magari con l’idea di prendere un pareggio con una grande alla Roma non va bene. Qua si vuol vincere e si proverà a vincere”

Luis Enrique?
“Ho notato che non è il classico allenatore che allena in Italia. E’ molto carismatico da quello che ho visto oggi e pretende sempre il massimo dai suoi in allenamento: dallo stretching alla partita finale. Per me sono cose fondamentali. Anche in Inghilterra chiedevano il massimo in allenamento per poi trasformarle in partita. Ha idee come quelle del Barcellona ed è divertentissimo giocare in quel modo”

Andare via da casa così giovane dev’essere stato difficile. Avete fatto una riunione di famiglia ed hai detto “Ci ho messo dieci minuti a decidere”
“Anche dieci secondi (ride n.d.r). Abbiamo fatto la riunione perchè andava fatta: avevo la scuola da iniziare un mese dopo. Dal momento che prendi quella decisione, da sedicenne quale ero, automaticamente mi sono trasformato in un dicannovenne. Sono andato in un paese straniero con una lingua diversa: si cresce in automatico”

Sei un ragazzo ambizioso
“Sono molto ambizioso. Se sbaglio mi arrabbio con me stesso e con nessun altro. Se sbaglio una, due, tre volte, ci riprovo finchè non sono contento del risultato”

Raccontaci l’esordio con il Chelsea
“Era nel derby con il Tottenham. Prima di entrare avevo quasi i crampi. Prima di entrare ho visto tutte le immagini di me bambino che giocavo per vivere quel momento. Da lì era tutto passato e volevo raggiungere ancora di più”

Per i tuoi genitori dev’essere stato difficile il distacco
“Dopo sei mesi d’ambientamento era tutto più facile. Per i miei genitori, visto che abbiamo un buonissimo rapporto, è stato più difficile per loro: andando via molto giovane non hanno potuto tramandarmi quella crescita che magari hanno trasmesso a mia sorella, mentre io ho dovuto fare tutto da solo. Ma sono contenti della scelta fatta perchè hanno visto che sono maturato e costruito la mia persone”

Hai una caratteristica principale?
“La mia caratteristica principale è attaccare lo spazio e chiudere di prima. E’ la cosa che mi piace di più”

Il tuo sogno nel cassetto?
“Il mio, come penso sia per tutti i giocatori, sia vincere il Mondiale e più trofei possibili. Il Mondiale è la mia massima ambizione, qui lo hanno già vinto in tanti. La Roma è il mio presente e il mio futuro, spero, il più a lungo possibile”