sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


Alla fine saremo costretti a firmare una sorta di convenzione tra tifosi per stabilire in maniera definitiva se di questa Roma sia possibile parlare o se invece sia necessario attendere la vittoria della prima o della seconda Champions League.

E’ infatti talmente radicata la convinzione che la strada imboccata  ci conduca alle migliori sorti, che da tempo è etichettato come pericoloso destabilizzatore chi cerca di discutere attorno alle sorti della Magica..

Si sta qui, o almeno la maggior parte dei tifosi ci prova, con l’espressione dei pastorelli del Presepe che hanno visto per la prima volta passare la stella cometa. Stupefatti, attoniti, spaventati, pieni di speranza obbligatoria perché “O è così o è Pomì.”

Sabatini ci informa che è stanco perché lui le partite non le guarda ma le gioca, il Direttore Generale sta dalla Sciarelli a “Chi l’ha visto!” e Davide Copperfield Enrique ci racconta che finalmente abbiamo imboccato la strada giusta (per andare dove non si sa).

I giornali dal canto loro, che non rappresentano la realtà, ma ciò che i lettori vogliono che sia ad essi rappresentata, pena non vendere una copia, antepongono in maniera sistematica a qualsiasi commento la parola magica “Progetto” commentano quindi anche loro la speranza, il futuro, il punto d’approdo, la stella cometa, il nulla.

Lontani, anzi lontanissimi, i tempi nei quali i tifosi si avvelenavano per la qualità dei campi di Trigoria. Lontani i tempi in cui si contestava Bruno Conti per non essere stato capace a fare il suo lavoro, salvo poi vincere uno Scudetto Primavera con più di un anno di decalage.

Vebbè, si sa, così è la vita.

La domanda che ci viene spesso posta è :”ma c’è una alternativa?”. No, in effetti così come stiamo messi non c’è e allora daje de Progetto.

Per rimanere nei binari della stretta cronaca ci sarebbe piaciuto registrare in diretta la reazione dei tifosi romanisti sabato sera alle otto quando è stata data la formazione che scendeva in campo a San Siro. Saremmo stati curiosi di vedere quanti avrebbero votato per un “Ah…però, gajardo” e quanti invece per un più prosaico “Questo è scemo!”.

Luis Enrique Copperfield, imbracciato lo stupefattometro, nuovo strumento che misura le reazioni dei tifosi alle scelte del conducator, ha infilato Perrotta e Taddei a giocare sulla linea di difesa e chi s’è visto se visto.

Anzi alcuni, dopo, hanno pure detto, :”Però che squadra quadrata”.

Non abbiamo sentito nessuno, finora, che abbia detto che, tolto Borini e forse Kjaer non c’è uno dei giocatori che sono stati acquistati che ha fatto vedere di essere meglio di quelli vecchi. Ieri sera, anche se in maniera cervellotica, lo scheletro della squadra era formato dalla vecchia guardia, con Osvaldo a fare il fratello pippa di Boriello e Pijanic a scomparire appena gli hanno messo vicino uno che a pallone ci sa giocare veramente che si chiama Pizzarro.

Poco importa, anzi non importa nulla, visto che il termine “vincere” è diventato desueto e volgare dalle parti di Trigoria, che nun se segna manco dar fornaro.

Rimaniamo prigionieri di un sogno, anzi di un’ illusione. Il che è anche peggio.

In estrema sintesi abbiamo Borini come un piccolo Rooney,  Osvaldo come un grande Musiello. Una buona coppia centrale, un Capitano con le scarpe sbagliate nel primo tempo, ma a sei chilometri dalla porta, un gigantesco De Rossi che ha cantato e portato la croce come ai vecchi bei tempi.

Concludiamo con alcuni piccoli pensieri deferenti.

Il primo a Moratti che ha dilapidato un patrimonio sportivo. Noi almeno c’avemo “er Progetto” ma lui che c’ha?

Il secondo al pestone mollato da Scheneider sui cabasisi di De Rossi al quale ha corrisposto un urlo che ha squarciato la notte della Balduina. Sembra, ma non è confermato, che si trattasse della povera Sarah Felderbaum che si è fatta rianimare a Villa Stuart.

L’ultimo a quel vigliacco, anche se il termine che ci viene è assai più pesante, di Lucio per il calcio volontario sferrato alla testa di Stekelemburg. Vigliacco lui e ancora più vigliacchi i commentatori che da Sky o da Mediaset ci hanno fatto sapere che era involontario.

Petrolini, una volta contestato, disse :”Nun ce l’ho con te, ma con quello che te sta vicino che nun t’ammolla na pizza”.

Avanti dunque così verso il Sol dell’Avvenire.

 

Ad maiora