sabato, Settembre 21, 2024 Anno XXI


Allarme al Viminale: il 7 ottobre l’Italia di Cesare Prandelli gioca una partita di qualificazione europea in Serbia, a Belgrado. Per noi non conta, siamo già qualificati. Per loro sì, perché puntano ancora al secondo posto. All’andata, come noto, non si giocò a Marassi: Ivan il terribile e i suoi soci bloccarono tutto. Scarsa organizzazione e collaborazione delle autorità serbe nel segnalare questi delinquenti in arrivo in Italia e sede sbagliata (Genova non sarà mai più utilizzata per queste sfide a rischio). Ora, il ritorno. La Figc, saggiamente, non ha chiesto biglietti per i tifosi italiani e quindi non ne metterà in vendita nemmeno uno. Ma l’allarme del Viminale resta: sì soprattutto perché dal Friuli e dal Veneto (Trieste, Udine, Padova, Verona, eccetera) potrebbero partire per Belgrado un centinaio di sostenitori del gruppo chiamato “Ultras Italia”. Un gruppo di destra, nato nel 2004, e che ha creato problemi già all’estero: non tanto incidenti (a parte Sofia) ma manifestazioni davvero poco simpatiche (saluti romani, inni fascisti, striscioni razzisti, insulti a giocatori di colore come Balotelli, eccetera). Tutte cose che da noi sono reato e che all’estero non danno certo una buona immagine dell’Italia. Ma da qui a dire che la Nazionale sia ostaggio di questo gruppo, come qualcuno sosteneva impropriamente in passato, ce ne corre. Il Viminale ha allertato già le Digos di mezza Italia e tiene stretti contatti con le autorità serbe. Gli Ultras Italia potrebbero acquistare i biglietti (non sono nominativi) sul posto, o via Internet, oppure utilizzare qualche canale amico. D’altronde con gli ultras serbi, fortemente nazionalisti e di estrema destra, c’è affinità ideologica e politica. Si temono quindi gesti dimostrativi da parte degli ultrà italiani, come striscioni o inni al Duce. Insomma, un campionario di cui l’talia, di questi tempi, farebbe volentieri a meno. Per questo, al Viminale sono già al lavoro e un (consistente) gruppo di funzionari e agenti seguirà gli azzurri in trasferta.

Platini e il francobollo sprecato da Andrea Agnelli…
La Juventus, il 2 settembre scorso, ha presentato un esposto all’Uefa. Tema, ovviamente, Calciopoli. Il club bianconero ce l’ha, in primis, con la Figc e, in seconda istanza, ha chiesto all’Uefa di escludere l’Inter dalla Champions League in corso. Lo abbiamo scritto: le speranze della Juve sono intorno allo zero. Anzi, sono zero. L’autorevole conferma è arrivata da una interessante intervista di Michel Platini alla Gazzetta:”Andrea Agnelli-ha detto l’ex campione juventino e ora ai vertici Uefa-poteva risparmiarsi i soldi del francobollo… Mai Uefa e Fifa diranno una parola sulle questioni interne: non abbiamo niente da dire né da fare”. Inutili quindi anche le mail dei tifosi italiani a Platini sulla tessera del tifoso: è una cosa che non lo riguarda (anche se lui, personalmente, non è favorevole alla tessera del tifoso o schedature del genere). Tornando alla Juve: ha fatto esposti ovunque. Il prossimo sarà esaminato il 3 ottobre dal Tnas, poi il club bianconero andrà al Tar del Lazio per chiedere i danni (pochissime speranze anche qui). La Juve ha accettato nel 2006 la sentenza di Calciopoli, con una linea di difesa scellerata: ciò non toglie, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, che l’inchiesta di Napoli faccia acqua da tutte le parti (ed è incredibile che certe intercettazioni non siano state date all’epoca alla Juve) e che la Figc il 18 luglio se ne sia lavata la mani sullo scudetto del 2006 assegnato (sbagliando) all’Inter dai cosidetti saggi di Guido Rossi. Inter che ora e l’è cavata grazie alla prescrizione. Una serie di errori impressionanti, d’accordo. Che lasciano aperti veleni (vedi l’ira di Diego Della Valle: ma allora perché non denuncia Auricchio?) e ricorsi a raffica (anche troppi, alcuni inutili: che può fare ad esempio Maroni?) da parte della Juventus. Aspettiamo l’8 novembre, la sentenza di Napoli: se Moggi e c. fossero assolti, allora qualcosa potrebbe anche cambiare. Ma l’Uefa, caro Agnelli, che c’entrava? La norma di cui parla la Juve è del 2007: come possono pensare, illustri e ben pagati avvocati, che sia retroattiva?

Fonte: Repubblica.it
Per Corederoma
Paolo Nasuto