sabato, Ottobre 19, 2024 Anno XXI


L’amore per la maglia, la passione che scoppia dentro, l’emozione di un goal, il nervoso per una rete incassata, questo è il tifoso che ancora oggi popola i gradoni degli stadi, quanto meno delle curve, e questo nonostante le farneticazioni di un ministro che sogna tifoserie composte da belle statuine pronte ad applaudire al comando di una claque.
Cosa sarebbe una partita di calcio senza le emozioni che scorrono fra i tifosi, sarebbe solo un gioco dove 22 persone prendono a calci un pallone, in pratica sarebbe niente!!!
Esaltazione, adrenalina, gioia e rabbia, alzi la mano chi non ha mai provato queste sensazioni assistendo ad una partita allo stadio. E’ allora è anche comprensibile che in un gesto di rabbia, un tifoso particolarmente mortificato per la prestazione della sua squadra, nel momento del definitivo ko, tiri un calcio ad un seggiolino. Sicuramente un gesto da stigmatizzare ma di violento c’è veramente ben poco, giacchè quel seggiolino non è di certo volato in campo o su altri spettatori anzi, il ragazzo si è subito reso conto di essere andato sopra le righe, ha chiesto scusa allo steward che gli si era avvicinato e si è subito offerto di ripagarlo. E’ stato un semplice gesto di rabbia. In campo se ne vedono tanti di questi gesti, bandierine spezzate, risse fra giocatori, calci alle panchine, a allora perchè condannare questo ragazzo per un momento di frustrazione?
La gogna mediatica però non si fa certo attendere, quando si tratta di dare “risalto” ad episodi che possano testimoniare quanto siano brutti e cattivi i tifosi senza tessera. E così su SienaNews leggiamo:
“Dell’episodio è stata data immediata notizia al Dirigente del servizio e al personale presente nel settore e così, grazie alla sinergia tra gli operatori del GOS, la Polizia Scientifica e la Squadra Tifoseria della Digos, – e la collaborazione degli steward – al termine dell’incontro, nella fase di deflusso, il giovane P.L. di 36 anni, è stato avvicinato da personale della DIGOS e da questi identificato e denunciato nonché segnalato per l’adozione di un provvedimento di divieto di assistere alle manifestazioni sportive.”
Siamo stupiti dalla solerzia dimostrata dalle forze dell’ordine, Digos, operatori del Gos e addirittura la Polizia Scientifica alla caccia di un altro pericoloso criminale, reo di aver trucidato e seviziato un seggiolino dello stadio, e siamo sicuri che la scritta sulle sue spalle, non centra in alcun modo con tutta questa solerzia. Già cari lettori, il ragazzo nella foto è di fatto il ragazzo che rischia un daspo per un calcio ad un seggiolino.