giovedì, Settembre 19, 2024 Anno XXI


Noi romanisti siamo pronti a tutto. La grande e piccola stampa la notizia non l’ha mai raccontata giusta, perché non è mai stata all’altezza di capire ciò che accadeva in momenti di grandi cambiamenti. E’ il caso di JOE TACOPINA. Chi è l’avvocato americano sbarcato a “Roma, e da pochi minuti uscito dai locali dello Studio Tonucci insieme Baldissoni”, “Insieme a lui ci sono i tre figli uno dei quali veste una tutta della Roma”. Me cojoni, che gran paraculi. Si è pure scritto che: “avrebbe chiesto allora informazioni per come comprare i biglietti per vedere domenica la Roma all’Olimpico”. Nun ce se crede. Un personaggio coinvolto “inizialmente nella proposta di acquisto da parte del magnate George Soros”. Soros, il finanziere portato sulle spalle come il salvatore della patria dai giornali vicini al mondo imprenditoriale, poi smentito da altrettanti giornali di ambiente più prettamente politico. Poi ariciccia con la sciarpa del Bologna, e ancora scompare nel nulla, nell’indifferenza di giornalisti che non vogliono, non sanno indagare. Qualche polemica con la SENSI e poi il nulla, finché, improvvissamente, compaiano all’orizzonte altri americani, l’attuale cordata di TDB. E noi, romantici e creduloni, applaudiamo la ROMA e ci accorgiamo che accanto a TDB, allo stadio, non c’è Sabatini, FrancoBaldini, Fenucci. Eh no. C’è mister JOE TACOPINA, sbarcato apposta a Roma per essere cooptato nel new CDA, mentre i giornalai scrivono: “Tacopina, stando a quanto apparso sui giornali, potrebbe far parte del nuovo CdA della Roma”, senza spiegarci il perché e il per come si è arrivati fin qui. Addirittura si pure scritto che: “l’avvocato statunitense è stato accostato alla società capitolina in occasione della presunta trattativa che, due anni fa, vide protagonista George Soros, adesso c’è da capire se la sua visita in Italia sia dovuta ad una nuova prospettiva di offerta oppure a semplice viaggio di piacere”. Che ci dovete capire. Per tanto tempo, con l’entusiasmo per una possibile nuova proprietà, le stesse domande le faceva er sor PUFFOX all’inizio della trattativa. E allora ai giornalai verrebbe voglia di dirgli: “ma che cavolo averte scritto fino a ieri?”. Non è che per caso il trait d’union sia stato proprio lui, incaricato, non si sa da chi di trovare gli investitori nell’Italia pallonara. E qui mi fermo, perché non siamo giornalai. C’è il solito Catapano che scrive criptico: “Tre anni e qualche bufera dopo, diamo a Joe Tacopina quel che è di Joe Tacopina”. Bhooooooo!!! Che che je dovemo da noiantri? Non lo dice.
Sia ben chiaro, al di là di tutto ciò, la nuova proprietà solida si è insediata, la squadra c’è, una dirigenza che si fa sentire pure (con o senza Tacopina va bene uguale). Ciò che invece non cambia sono proprio loro i giornalai che danno notizie frutto delle loro fantasie.
E della Roma? Le solite guerre tra bande. Ormai è divenuto un cliché. Criticare e mandare a fanculo LE è un nostro diritto. Quello dei giornalai è diventato un modo per accreditarsi agli occhi dei furbi di sempre. Anche l’altra faccia della medaglia de “Il romanista” non trova una corretta informazione. Esaltare un progetto senza evidenziarne anche le eventuali criticità non è un buon modi di fare informazione. E allora i giudizi più equilibrati li hanno proprio quelli che non appartengono al mondo del calcio come l’attore Massimo Ghini:«Guardate il Milan, il Napoli, la Juventus, l’Inter. Chi è che può vantare qualcosa”. Oppure chi nel mondo del calcio c’è e lo fa senza troppo apparire. E’ il caso di Colomba che ha affrontato Lucho domenica sera. Gli chiedono quali novità ha portato Luis Enrique. E lui risponde onesto: “Venendo da una scuola di un certo tipo sta portando quelle idee in cui crede. E per questo va rispettato”. Un rispetto che in molti, tanti giornalai non hanno Anzi mister Colomba dice di più: “La Juve ha fatto un partitone contro di noi(4-1 ndr.) così come la Fiorentina(3-0 ndr), ma la Roma mi è sembrata la più compatta. Ha una bella padronanza della situazione, ha una sua identità. – prosegue Colomba – Luis Enrique porta avanti un discorso a ragion veduta non è un’utopia perchè la sua Roma ha grande qualità”.
Ma c’è spazio per il solito ZAZZARONI: “L’incognita è il tecnico: giovane, esordiente, spagnolo e presuntuoso”. Ma che je se po’ dì a uno che è in piena fase di incontinenza da pannolone? Niente, se compatisce. Er cincichella, quatto quatto, ce prova sempre: “Il successo dà tranquillità, ma dal punto di vista del gioco, siamo ancora lontani rispetto a ciò che vuole l’allenatore”. A ciancichè dopo le 7 pappine prese a palermo ciai pure la forza de parlà? te piacerebbe dopo avè provato er brivido de LOTITO..me sa che ha sbajato mestiere. Ma è ancora ZAZZA che di notte twitta non placa la sua incontinenzae commenta così le parole di LE (“Sono molto contento di potere dedicare la prima vittoria di questa stagione a tutti i tifosi romanisti. Adesso andiamo verso la seconda!”). E’ un triatleta, è furbo, attivo, si fa seguire dalla squadra, ma il suo calcio mi annoia terribilmente risultando peraltro indecifrabile: Luis Enrique (Luisenrique21) è una delle poche novità del campionato, ma per il momento non mi sembra una grande novità: assenza di verticalità, possesso e distribuzione della palla troppo lenti, fuori ruolo a gogo. Gli diamo tempo??De Rossi “libero” davanti alla difesa e centrale aggiunto, vi piace? A me no. O meglio: Daniele farebbe bene anche in porta, ma utilizzandolo in quel ruolo si perde un eccellente centrocampista, bravo negli inserimenti. E, comunque, la Roma continua a subire (Inter, Siena e altro).” Esattamente come la Giuve a CataGna, ma lui non ne parla. Ha solo parole per la ROMA. Chissà perché. Anzi, per la precisione ne parla ma solo in chiave futuriBBile “Conte lo sa bene. La Juve non può reggersi a lungo su Pirlo se vuole effettivamente puntare a uno dei primi tre posti: viste e riviste Milan, Inter, Napoli e Roma, l’anno sarebbe (è) quello giusto…” si, si, come l’anno scorso???
B.Tucci del corriere della sera ci fa sapere che LE: “Tira un sospiro di sollievo ma i tifosi sono felici? Fatemelo dire: no.”..avete capito? Non siamo felice, peccato che stasera saremo tanti alla faccia del CORRIERE DELLA SIERRA.
A battere l’ambiente ci pensano le solite indiscrezioni di fantamercato: Bojan partente assieme a Borriello, mentre Guido Maconi, giornalista de “La Gazzetta dello sport” ci avverte della sorprendente tattica della prossima avversaria: “L’Atalanta aspetterà pazientemente il gioco della Roma, cercando di sfruttare soprattutto le fasce per metterla alle corde”. Mavaaaa….
E per finire la chicca de quello che se metteva le mani sui fianchi. Siccome non è capace de esprimersi pensiamo che gli abbiano suggerito di dire le stesse cose che hanno detto i suoi precedessori per anni, e cioè, solo “m..” sulla Roma: Capello, Zebina, Emerdon etc.etc.. Tutta gente che poi si è consumata tra serie B, calciopoli, moggiopoli e alla fine è dovuta pure scappare. Lo chiamano Giuvestyle. Ecco il montenegrino intervistato. Domanda: “Nel suo primo giorno di Juve, ha voluto ringraziare l’ex presidente Rosella Sensi”. Risposta: “Certo, perché acquistandomi dal Lecce mi ha offerto una grande opportunità e perché, nonostante le difficoltà, è sempre stata vici­na alla squadra. E’ strano che oggi tutti abbiano pazienza con la Roma, con lei non era così”.
Ce prova er monetengrino. Mette solo zizzania per sue vendette spelorcie. Se n’è andato perché voleva di più, perché ormai sa di non valere un cazzo e perché solo a Torino si prendono i migliori bidoni della stagione …
Una chiosa finale su come vanno le cose. Si tratta del caso MONTOLIVO accostato alla ROMA questa estate. Il presidente viola Mario Cognini ha detto al Corriere Fiorentino: “Un esempio pratico? La Roma. Che Montolivo ha rifiutato. Il perché me lo chiedo anch’io. Il club della capitale, una squadra forte, proprietà nuova con ampie disponibilità economiche”. Montolivo avrebbe pure detto:“Voglio andare via a parametro zero, così sono più sicuro che ci saranno società importanti disposte a prendermi. Non posso vedere Nocerino che gioca al Camp Nou mentre io sto qui”. Frasi di un certo tipo in altri tempi avrebbero scatenato le fantasie dei più cauti giornalai. E invece, niente. Silenzio. A noi bloccarono il mercato. Ma allora c’era Moggi che comandava i giornalai.