sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


PESARO – Un pullman intero colpito da Daspo. Trentatré tifosi della Vis interessati dal divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive. Lo ha deciso la Questura di Ancona che ieri ha preso il provvedimento in merito agli accadimenti di domenica scorsa a Jesi.

Ma che è successo al Carotti? Allo stadio niente e niente anche fuori, al di là delle solite scaramucce di cori tra tifoserie. Il fatto è che la polizia, durante l’incontro valido per il campionato di serie D, ha rinvenuto in uno dei due pullman di tifosi pesaresi – quello degli ultras dall’età media più bassa – bastoni di ferro e di legno, alcuni dei quali rinforzati con dei bulloni metallici attaccati con nastro adesivo, oltre a una mazza da hockey.
Una cosa grave che però, in un primo momento, non aveva portato a denunce di sorta, dal momento che gli ultras avevano preso regolarmente posto sui gradoni dello stadio jesino, lasciando le mazze occultate sul pullman. Il questore di Ancona Arturo De Felice ieri però ha emesso 33 Daspo. Trentatré provvedimenti di divieto di accesso, validi due anni, negli impianti dove si svolgono partite di calcio di ogni ordine e grado con l’obbligo di firma.
Fermo restando che il gesto è grave, gravissimo, da condannare con decisione come tutti quelli che cercano di trasformare lo sport più bello del mondo in guerriglia senza senso, non può non colpire il fatto che sia stato dato il Daspo a tutti gli occupanti del pullman indistintamente. Ecco che da Pesaro, dall’ambiente della Vecchia guardia che è arrivata a Jesi su un altro mezzo, arrivano voci di dissenso che puntano sul fatto che non si può colpire nel mucchio. “Su quel pullman c’erano anche ragazzini ignari di tutto – commenta un tifoso storico – Che colpa hanno loro se qualcun altro ha sbagliato? La tifoseria della Vis ha seguito la squadra in tutta Italia senza creare mai problemi”.
Altro tipico esempio di abusi da stadio… i bastoni e le mazze da hockey qualcuno le avrà messe sicuramente nel vano del pullman, ma per il gesto di uno pagano tutti, compresi coloro che non ne sapevano niente… Non è una novità, sono almeno quindici anni che succedono queste cose.
E questo è uno dei tanti motivi per cui il Daspo non può essere indicativo di “persona socialmente pericolosa”, visto che la maggior parte degli occupanti del pullman incriminato verrà assolta in fase processuale per non aver commesso il fatto… secondo chi ha concepito l’Articolo 9, tutte queste persone, anche se risultassero innocenti, non potrebbero più accedere ad uno stadio!
Poi magari c’è anche chi trova che sia giusto. Beati loro. Sono gli stessi che se prendono una multa per eccesso di velocità piangono come disperati e gridano al complotto.
E’ solo un sistema ridicolo, che va rivisto in toto. Tutto qua.

Fonte: La Padova Bene

per corederoma

Paolo Nasuto