Perdere il derby a pochi secondi dalla fine fa male, molto male. Quando in dieci hai resistito per più di quaranta minuti, rischiando addirittura di segnare, quando sembra che per una volta anche la cabala si fa i cazzi suoi, arriva la mazzata. Ma dopo a menta fredda ti risollevi perché niente può essere più brutto di tifare Lazio.

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Vi ho purgato anch’io dice Osvaldo, non si sa bene se per stringere l’occhiolino al capitano o per consapevolezza di se. Comunque gran partita la sua, soprattutto nella ripresa quando si è trovato completamente isolato e con Tagliavento che gli ha fischiato tutto contro.

A proposito della referee, il complesso Roma ormai è scaduto. Qualcuno deve ricordarglielo altrimenti ogni volta so dolori. Tra falli contro, cartellini, e atteggiamento direi che anche ieri ha dato il peggio di se. Eppure sembrava bravo…

Doveva far male la Roma dopo il vantaggio. Con i biancocelesti alle corde si doveva affondare, umiliare. Ma per ora i giallorossi non hanno queste caratteristiche. Non sono famelici li davanti come lo è Heinze dietro. Che esempio!

All’inizio del secondo tempo succede il fattaccio. Dopo un forcing biancoceleste, non è la prima volta che i giallorossi riescono dagli spogliatoi assonnati, il biondone si inventa una cosa fuori da ogni logica. Primo: la palla è lunghissima; secondo: è Brocchi, quindi 99 su cento se arriva prima del portiere gliela spara in bocca; terzo: anche se in qualche modo la palla sarebbe carambolata in rete la partita era aperta.

L’asturiano prova a giocarsela fino a che può poi nel finale prova a chiudere il più possibile. Traversa, palo, la fortuna illude e ti presenta il conto alla fine, tutto insieme. Ti mette nella fattura oltre quello che hai mangiato in giornata pure quello che hai assaporato nei cinque pasti precedenti.

Il conto è salato, salatissimo. Viene voglia di fare ‘vento’, ma non puoi farlo perché a forza de piagne c’è chi se n’era già appropriato de … tagliavento.

petra@corederoma.it