sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


Senza tessera del tifoso, ma costretti ad andare comunque nel settore ospiti.

Difficile per noi descrivere la trasferta di Genova sulla sponda amica dei rossoblu, sarebbe come scrivere la sceneggiatura di una commedia, di stile fantozziano, ma comunque proviamo a raccontarvi l’ennesima tragicommedia andata in scena per una partita di calcio.

Sappiamo già che saremo pochi, pochissimi, i maledetti divieti voluti dal ministro Maroni, impediscono ai nostri conterranei residenti nel Salento, agli Ultra Lecce, di essere li con noi e godere di una giornata di festa.

Arriviamo a Genova di buon’ora, siamo senza biglietti e dunque non vogliamo trovarci a dover fare ore di code per un tagliando. Non ci sono molte indicazioni per un parcheggio ospiti quindi ci avviciniamo al Ferraris con la macchina e qui un poliziotto, che in un primo momento ignorava l’esistenza di un parcheggio apposito, dopo qualche consultazione via radio ci manda verso il piazzale che ospiterà le nostre auto. Alla fine quando tutti i tifosi giallorossi saranno arrivati, nell’immenso parcheggio si conteranno ben 3 auto. Ridiamo e scherziamo con le forze dell’ordine schierate, che ben consci della situazione tragicomica ci avvertono che avremo un servizio personalizzato secondo i nostri desideri. E così siamo noi a decidere quando muoverci alla volta dello stadio. Un pullman ci porta nei pressi del Ferrraris. Due auto della polizia scortano ben 12 temibili tifosi leccesi. Ci portano all’interno del settore ospiti. Avevamo già chiarito che non volevamo entrare in quel settore. Noi non siamo tesserati e dunque vogliamo andare in gradinata sud. Imbarazzo da parte dell’autista del pullman che esce dal settore, ma viene subito rimandato indietro. Insomma ci ritroviamo a fare girogirotondo all’interno del settore ospiti. Alla fine riusciamo a scendere dal pullman e ad uscire dal settore. Finalmente in possesso dei nostri biglietti ci dirigiamo verso l’entrata della gradinata sud.

Alla faccia di Maroni e di chi ritiene i tifosi gente violenta da rinchiudere, camminiamo tranquillamente nei pressi dello stadio in mezzo ai genoani, che ci salutano e ci offrono anche da bere. Sappiamo che fra leccesi e genoani esiste una grande amicizia (non stiamo parlando di gemellaggio sia chiaro) e sappiamo che i tifosi hanno dei valori veri, per cui l’amicizia è sacra e la dimostrazione è tutta li, nei pressi dello stadio.

Arriviamo all’ingresso della gradinata sud ma veniamo rispediti indietro e invitati ad entrare da un’altra porta. Riprendiamo il nostro cammino intorno allo stadio, troviamo l’entrata giusta, ma qui veniamo fermati dagli steward che ci chiariscono che non possono farci entrare in gradinata in quanto siamo tifosi ospiti, anche se non tesserati. Arriva il dirigente della questura e molto cordialmente ci chiede di spostarci nel settore destinato ai giallorossi. Gli spieghiamo che Maroni non vuole, non abbiamo la tessera e un protocollo ci vieta di occupare quel settore. Il dirigente (che ci sentiamo di ringraziare per l’estrema disponibilità) ci spiega che è perfettamente a conoscenza del protocollo, ma ci informa che comunque la parola finale spetta alla questura (?). Dunque altro giro, altra corsa intorno al Ferraris. Alla fine entriamo nel settore ospiti, e subito appendiamo uno striscione (vedi foto).

Mentre siamo occupati ad appendere una bandiera giallorossa, dallo stadio si leva un coro unanime: DIN DON, DIN DON, INTERVENGO QUI DA LECCE, HA SEGNATO CHEVANTON.
Lo stadio è una bolgia, un brivido di nostalgia ci pervade mentre cantiamo insieme agli splendidi tifosi genoani. L’applauso che ci rivolgono è forte, e noi ricambiamo anche se siamo solo in venti siamo riconoscenti dell’accoglienza ricevuta.

Una quantità impressionante di steward divide noi non tesserati dai tifosi che invece la tessera l’hanno sottoscrittta, e poi ancora altri steward a formare un cordone a dividerci dalla gradinata sud, abbiamo visto addirittura degli steward formare un cordone per impedire che i genoani e i seggiolini del settore ospiti inferiore venissero a contatto.

Una cosa abbiamo capito di questa trasferta. Società di calcio, forze dell’ordine, tifosi, TUTTI QUANTI pensano che la tessera del tifoso sia la più grande stronzata (perdonateci il francesismo) mai partorita. Di fatto nessuno rispetta quel benedetto protocollo, e tutti indistintamente si comportano come ritengono più opportuno fregandosene di Maroni e delle sue direttive. PERCHE’ allora non puntare i piedi seriamente una volta per tutte? Noi oggi avremmo potuto vivere una grande giornata di festa, avremmo potuto ridere e gioire insieme ai nostri amici che vivono nel Salento, avremo potutto cantare insieme ai genoani, già avremmo potuto……..se una circolare amministrativa non ce lo impedisse ogni santa domenica!!!

Fonte: leccegiallorossa.net

Per Corederoma
Paolo Nasuto