sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


da reterete24.it – forzaroma.info

Intervenuto alla trasmissione radiofonica “Il mio canto libero On air” su Radio Erre2, il Direttore Sportivo della Roma Walter Sabatini ha detto:

Walter SabatiniRipartiamo dall’applauso a fine gara, dopo il derby, è un bel segnale per la Roma…
“Ho già detto che il vero salto di qualità lo hanno fatto i tifosi. Noi stiamo cercando di farlo, stiamo cercando di praticare la rivoluzione culturale che, invece, la gente ha già messo in atto. Ci sta capendo e questa cosa è andata oltre le nostre previsioni”

Roma-Palermo ha molto di Sabatini a livello di operato calcistico. Vogliamo vedere in campo Erik Lamela, ce lo può raccontare?
“E’ una gioia per me, voglio un risultato della Roma con una grande partita. Erik è forte, giovane ed è arrivato malconcio dopo il torneo Under 20 con l’Argentina. Ha lavorato poco con il gruppo e ora stenta, Luis pretende dai giocatori una coesione che si ottiene solo lavorando con il gruppo. E’ ancora indietro, ma è del 1992, e non dobbiamo mandarlo allo sbaraglio. Lui è tecnico, un po’ confusionario, ma è forte. Nel River si è caricato sulle spalle una situazione grande, deve avere ancora tempo.”

A noi tifosi piacciono le persone leali, che non rinnegano il passato
“Io ho fatto riferimento alla Lazio dicendo che sono stato suo tifoso. In futuro starò più attento nel parlare. Trovo risibile la mia supposta lazialità, penso che i tifosi della Roma siano oltre questi pensieri. Non credo che avrebbero apprezzato una banderuola che rinnega il suo passato. Io sono romanista da quattro mesi, sono un romanista convinto e spesso esageratamente”

Trattativa più complicata tra i calciatori arrivati questa estate?
“Quasi tutte le operazioni sono state molto complicate. Pjanic era impostata nelle ultime ore e pensavamo che non ce l’avremmo fatta per tempi e situazioni esterne. Fatto salvo per quella di Gago, in cui è intervenuto Baldini con i suoi buoni rapporti con il Real, tutte sono state complicate.”

Qual è il suo modo di vivere il calcio?
“L’ho definito parossistico perché mi riempie le giornate. Io vivo un’utopia calcistica che spero di poter realizzare a Roma. La città porta con sé delle difficoltà marginali che complicano le cose, ma noi abbiamo un’idea feroce di quello che dobbiamo e vogliamo fare. La società con Franco è più potente, la squadra sta dando segnali e bagliori di calcio importanti, anche nel derby si è visto. Lavoreremo duro per portare avanti un risultato, affinchè la squadra sia sempre competitiva con tutti.”