sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


Il primo stadio di proprietà in Italia è a rischio crollo, anche se va detto che la Juve è parte lesa e la Prefettura ha dato l’agibilità. La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta, ci sono già tre indagati. Il procedimento riguarda la fornitura di acciaio non conforme alle norme. Se in Italia oramai nessuno si scandalizza più di niente, possiamo immaginare all’estero che immagine esce dell’Italia e del calcio. Fermo in fatto di stadi nuovi ed ammodernamenti degli stessi allo scempio di Italia 90, il nostro calcio si ritrova a poco più di un mese dall’inaugurazione del primo stadio di proprietà a fare i conti con i “soliti vizi” italiani. Fornitura di materiale “scadente”, alla faccia della sicurezza.

E questo potrebbe essere solo un assaggio, se Lotito riuscirà a far passare alcuni punti a lui “cari”, sulla legge per la costruzione degli stadi (ma in quale paese si ha bisogno di una legge apposita per costruire uno stadio?), come poter costruire su terreni paludosi, le norme di sicurezza saranno ignorate ancor prima di posare il primo mattone. L’Italia pallonara sperava negli Europei per poter rifare il look agli stadi, invece ci hanno preferito persino Polonia ed Ucraina. Uefa e Fifa hanno deciso che per i prossimi 20 anni l’Italia non organizzerà nessuna competizione continentale o mondiale. Oramai ci conoscono troppo bene all’estero.

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Per Corederoma
Paolo Nasuto