sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


Ormai il rischio del DASPO è parte integrante della vita di ogni tifoso, giacchè si rischia una diffida per ogni cretinata. Quello che una volta era considerato colore, tifo e folklore, oggi è considerato socialmente pericoloso.
La stessa cosa è successa a 22 ragazzi leccesi che, nonostante l’archiviazione della loro posizione per non aver commesso il fatto, si vedono comunque confermato, dal Questore di Vicenza, un daspo di cinque anni con firma, partito ormai nel lontano maggio 2010.
Dopo tanti passaggi e peripezie la questura di Vicenza che certo non vuole ammettere la grossa cantonata presa, piuttosto che rendere giustizia a questi ragazzi cosa fa? Toglie l’obbligo della firma alla scadenza di 18 mesi (novembre 2011) ed “inventa” un nuovo tipo di DASPO, il daspo ad squadram appunto.

In cosa consiste questo DASPO? Di fatto ai sostenitori leccesi viene vietato di assistere solo ed esclusivamente alle partite del Lecce, ma non ad una qualsiasi altra partita. Così i tifosi salentini potrebbero assistere ad un Roma-Napoli o ad un Gubbio-Nocerina piuttosto che ad una partita della Nazionale Italiana.

Ora sarebbe veramente importante che qualcuno (magari il caro ministro stesso) spiegasse come può, un individuo, essere pericoloso solo per le partite della propria squadra e non per le altre partite. Se un DASPO è comminato si presuppone che quella persona sia pericolosa in qualsiasi stadio e in qualsiasi situazione, e dunque si ritiene opportuno allontanarlo dai luoghi in cui potrebbe sfogare la sua pericolosità.

Questa repressione che stanno subendo i tifosi e gli ultras in particolare, questi divieti anticostituzionali veramente stanno raggiungendo l’inverosimile, ma l’ingiustizia in questo caso crediamo sia veramente quanto di più estremo abbiamo mai raccontato.

fonte: http://liberiditifare.altervista.org

per corederoma
Paolo Nasuto