sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


Di nuovo al Ferraris, di nuovo contro il Genoa. Se la scorsa stagione ci fu la clamorosa rimonta del grifone, quest’anno c’è stata la clamorosa beffa. Si torna a casa da Genova con la bocca piena di fiele.

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Roma che prova ad impadronirsi della partita e in apparenza ci riesce. Ma rimane il dubbio se non è una scelta dell’avversario quella di farti arrivare facile alla trequarti per poi murati senza troppi problemi.

Se hanno spazi i giallorossi riescono anche ad esprimere un bel calcio. Il problema è sapersi adattare al ‘catenaccio’ avversario. Quando tutte le strade sono chiuse devi fare breccia con tiri da fuori e calci da fermo. E sotto questo aspetto la Roma è nettamente carente.

I due gol presi mettono in evidenza grosse lacune, mentali e tattiche. I difensori sbagliano ma devo anche mettere troppe toppe alle mancanze del centrocampo. Sul primo gol, a parte l’errore iniziale di Heinze, non si può permettere ad un avversario in area di stoppare e prendere la mira. Sul secondo non ci sono commenti, la testa era altrove.

Perdere è una brutta abitudine e non da sicurezza. Farlo nei finali di partita ancora di più. Ma forse dobbiamo rassegnarci. È un anno di transizione e va preso come tale. Certo che il futuro ci dovrà regalare bei successi per poter giustificare tutta questa pazienza. Altrimenti sarà una stagione buttata.

L’assenza di Totti è pesante, alla faccia di quello che si dice in giro. La Roma senza il suo capitano, purtroppo, vale la metà. Il suo governare una partita non si può recuperare con nessun gioco, figuriamoci con un gioco a metà come quello proposto in questo momento da Luis Enrique.

Lavoro e sudore sì ma anche un po’ di buonsenso altrimenti sarà durissima.

petra@corederoma.it