sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


La rabbia del “bandito” a fine gara è la fotografia del sentimento della squadra a dispetto del comportamento societario nel non discutere le decisioni arbitrali. Si potrebbe dire ROMA-ARBITRI 0-2, e forse anche 0-3.

E’ inutile parlare del plateale Tagliavento ma ieri abbiamo assistito da parte della terna arbitrale a una chirurgica operazione di esproprio del gioco voluto da LUIS ENRIQUE.

Da cosa lo si intuisce. C’è un precedente pre-gara. Sono le dichiarazione dell’allenatore del Milan, Allegri “Tra domani e domenica la classifica incomincerà a spezzarsi verso l’alto” e poi ha aggiunto “72 ore dopo abbiamo già la Roma che può essere già una sfida scudetto”. Che tradotto in calciopolese vuol dire che gli arbitri comincino a far vincere il Milan delineando il vertice. La ROMA? E’ un ostacolo, Loro devono vincere per essere in vetta già a novembre. Un concetto rafforzato anche oggi dal manager Galliani: “È uno scontro diretto fra due candidate allo scudetto, sarà difficilissima, anche perché la Roma ha il vantaggio di non fare le coppe. Sapevamo che con un filottino di vittorie saremmo passati dalla parte bassa della classifica alle prime posizioni”. Ma come, già parla de sfida scudetto? E perché? E’ chiaro che si vuole tutelare. Una tattica stranota. E ha fatto bene LUCHO a rispondere ad Allegri che non si deve preoccupare perché la ROMA non è da scudetto. In pratica, si è giocata una partita prima della partita, allo scopo dir mandare segnali precisi a chi dovrà designare gli arbitraggi. Sono tutti segnali che vanno, da parte del Milan, nella direzione di aumentare le tensioni sugli arbitri, mentre, da parte Roma, di allentarne, giustamente, la morsa.

Eh sì, ci riferiamo alla pratica collaudata dalle società calcistiche di determinare alcuni risultati di comodo in determinati momenti del calendario. Si tratta della cosiddetta e famosa politica verso le terne arbitrali per condizionarne la condotta e proteggere la squadra durante lo svolgimento del gioco. E’ la politica dell’avvertimento preventivo e in alcuni casi si è trattato di vere e proprio intimidazioni. Abbiamo l’esempio di diversi presidenti pallonari che di recente e con scadenze regolari mandano segnali ben precisi a chi di dovere. Lo ha fatto Lotirchio, DeLaurentO, GalliANO, AgnellO, e ieri MORATTA che, in vista della partita contro la rubbentus, ha pensato bene di protestare pubblicamente per i tanti (?) rigori fischiati contro di loro. Siamo alle comiche, ma è così. E’ tutto un valzer del piagnisteo mascherato, un lanciare frecciate criptate. E quello del Bilan in vista di sabato al “Tempio” ha tutti i significati di un “fateci vincere”.

Ma veniamo al punto. Giusto per non passare noi per quelli dai piagnistei facili. Ripeto, Passiamo oltre Tagliavento. Cosa è successo ieri? Ieri è accaduto un furto di mani esperte. Di quei ladri che rubano senza che nessuno se ne accorge e specie chi le partite se le guarda appassionatamente. Metto in ordine causale alcuni interventi che sommati hanno, a fine gara, fatto saltare i nervi al “bandito”.

Gago verticalizza un triangolo in velocità quasi al limite dell’area del Genoa, e viene sbilanciato in corsa, ma l’arbitro non fischia.

Borini ruba palla a Dainelli in area de rigore e l’arbitro fischia un fallo contro la ROMA.

Sempre Borini ruba palla sulla sinistra dopo un generoso pressig e l’arbitro je arifischia contro.

Bojan gestisce palla sulla trequarti, falciato sulla caviglia, ma l’arbitro non fischia

Bojan al limite dell’area scaraventato giù, ma l’arbitro non fischia.

Idem Lamela.

DDR cade spinto da dietro, offrendo il fianco a una ripartenza pericolosa del Genoa, e l’arbitro non vede il fallo.

Osvaldo prende posizione e difende palla per un triangolo al limite dell’area avversaria e l’arbitro je fischia contro.

Osvaldo dentro l’area viene tirato dalla maja, ma l’arbitro non fischia.

Borini si invola sulla destra, viene strattonato, ma l’arbitro non fischia.

Per non parlare delle numerose volte in cui ai genoani le punizioni erano fischiate a favore, sia in attacco, ma soprattutto in difesa.

Mi direte. Sono lamentele, la Roma ha perso de suo. Sì. E’ vero. La Roma ha fatto de tutto per non fare gol e, alla fine, è stata pure sfigata. Ma statisticamente E’ IMPOSSIBILE che a una squadra che produce un’enorme quantità di gioco e di possesso palla gli fischiano più falli contro che a favore. Il Barcellona fenomenale, per fare un esempio, ha in media tantissimi piccoli falli fischiati a favore che nell’economia della partita fanno guadagnare campo e soprattutto ritmo. Er poro murigno ne sa qualcosa. A noi, invece, con un gioco molto simile, offensivo e fatto di fraseggi, i falli non fischiati ci tolgono campo e ci spezzano il ritmo.

In questo modo, senza falli fischiati a nostro favore le squadre catenacciare avranno sempre vita facile.

La Rubbentus è momentaneamente prima. E’ tutto ciò me fa venì de nuovo l’incubi. Ripenso alla partita contro il Chievo, quando l’arbitro ferma l’azione di un giocatore del Chievo che tolta la palla a Pirlo si involava verso la porta. O quando ancora non fischia contro un fallo di Chiellini che seppellisce PelliZZIer dentro l’area.. Oppure i 6 MINUTI E QUALCHE SPICCIOLO ACCORDATI ALLA RUBBENTUS CONTRO IL GENOA SUL 2-2.

Ma questi so’ dettagli, minuzie, piagnistei, direbbero in molti. Intanto, la storia recente ci ricorda che abbiamo perso diversi scudetti e le minuzie, i dettagli, i piagnistei hanno lasciato il posto allo stupore di un recente processo sommario al calcio del “NORD”, Lazie compresa, e ad altrettante conduzioni di gara chirurgiche. A noi, ieri sera, ce resta la rabbia del “bandito”, sperando che sapremo essere più forti di chi questa squadra non la vuole fare giocare.

Mandrake