sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


C’era una volta, tanto tanto tempo fa, l’abitudine di definire il trio d’attacco con una sigla che includesse le iniziali dei giocatori. Famosissimo il GRENOLI del Milan con Green, Nordhal e Liedholm, ma altrettanto importante, in epoche più recenti, il MAGICA di Maradona Giordano e Careca.

Non siamo sicuri che sia stato proprio questo a cui si è ispirato Tom Di Benedetto quando ha deciso di prendere a contratto un trio da far tremare le vene dei polsi agli avversari: il famoso trio BASALE dalle iniziali del funambolico Baldini, dell’astuto Sabatini e dello spericolato Luis Enrique.

Potreste obiettare che non giocano, questo è vero, ma riescono comunque ad esaltare come pochi lo smagato popolo romanista. Volete un esempio? Quando eravamo piccoli chi organizzava i concorsi  premi di bibite o gomme americane stampava il premio corrispondente nei tappi delle bottiglie o nelle carte delle chewingum. L’attesa era però sempre frustrata dalla solita scritta: “Non hai vinto, ritenta” e, inutile nasconderlo, a noi ce rodeva un po’. Carta e tappo allontanati a suon di calci.

Oggi il “non hai vinto ritenta” ce lo comunica in diretta la squadra all’uscita del campo e noi ci allontaniamo felici e contenti, con un sorriso di speranza paragonabile a quello delle schiere angeliche in processione. In fin dei conti, la nouvelle vague ce lo ha fatto capire in tutte le salse, vincere è volgare, tentare è avventuroso. La meta è secolare, il percorso è zen, De Coubertin uno dei più  grandi pensatori del XiX° secolo.

E a chi dobbiamo, se non al trio delle meraviglie, questo sorriso idiota che ci si stampa sulle facce a valle dell’ennesima sveja beccata in casa e/o in trasferta.

I numeri sono impietosi. I nostri eroi hanno battuto tutti i record, dall’aver fatto vincere il derby a Reja all’averci fatto subire una sconfitta in casa con il Cagliari dopo una quarantina d’anni (il figlio di Bruno Conti ancora non era nato, ahinoi), passando per lo Slovan e le prese per il culo di Malesani. Eppure nonostante che i numeri puzzino un pochino, nelle nostre narici finiscono solo magici effluvi del cuoio della Bentley in cui stiamo seduti in attesa dell’impresa che verrà. Orwell un gattuccio cieco.

A dire il vero il gioco ieri sera ha esaltato anche noi. Se siete amanti del croccante e dello zucchero filato non può non piacervi il gioco di Lucho. Mescolare sapientemente lo zucchero fino a quando non fila o non diventa una pasta fluida da tagliare con il coltello. Peccato che l’unica cosa che ci rimane nelle mani sia lo zeppo, ma vedrete che prima o poi qualcosa accadrà.

Per adesso non vogliamo rompere l’idillio domandando se cambiando formazione ogni partita si perdano certezze invece di rafforzarle. Non chiederemo se il nostro conductor sia più o meno parente di Mago G Bianchi che, quando perdeva, metteva dentro tutti gli attaccanti che aveva così……per aumentare la densità.

La scucchia più famosa delle Asturie ha detto che la Roma di ieri sera è stata perfetta. Sabatini gli ha fatto eco e Baldini ha annuito. TDB invece ieri sera, dopo la partita, aveva un bel colore rosso gambero eppure a Genova faceva abbastanza freddo.  Quelli più bravi tra di noi nello studio della fisiognomica hanno letto nella sua espressione un “ma chi cazzo me l’ha fatto fa”, ma non essedo ancora ben messa a punto la traduzione istantanea, ci potrebbero essere degli errori.

Noi manco quello potemo penZà. Semo stati scelti pe sta missione. Chi se ritira dalla lotta…..

Ad maiora