sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


Gianfranco Fini ha ricordato ieri a Ballarò un fatto già noto, uno dei tanti odiosi privilegi della Casta, il baby pensionamento della moglie di Umberto Bossi ritiratasi dalla vita attiva a 39 anni con un vitalizio di 766 euro al mese. Il risultato? Una bella rissa alla Camera.

Già perché la pattuglia leghista guidata dall’On. Reguzzoni non ha gradito che si chiamasse in causa “la moglie del capo” e, insieme al PDL, ne chiede (nuovamente le dimissioni): «Non tolleriamo i soprusi e le ingiustizie. E’ assolutamente inopportuno il comportamento di Fini in questi giorni, che si sieda in una trasmissione televisiva alla pari di altri leader politici. E’ inopportuno che il presidente esprima valutazioni politiche. Allora non può ricoprire in senso alto il suo ruolo. C’è poi la caduta di stile di coinvolgere nel dibattito politico la miglie di un ministro, offendendo chi usufruisce di trattamenti pensionistici in regola all’epoca. E’ una caduta di stile verso un gruppo che non ha mai usato il gossip»

Il senso dell’affermazione è “non dovevi parlare dei privilegi di una persona a noi vicina”, ma sfugge il collegamento razionale fra il fatto che la Lega non tolleri soprusi e ingiustizie e il fatto che Fini per averne ricordato (demagogicamente) una debba dimettersi.

L’uscita del Presidente della Camera ha reso ancora più teso il clima in Parlamento, mentre è ancora attesa la risposta del Governo all’Europa per comunicare quale sarà il piano di tagli alla spesa pensionistica (quella che riguarda tutti, non solo della moglie di Bossi) e di rilancio della nostra economia, al punto da scatenare una rissa fra onorevoli che Roberto Giachetti del PD ha immortalato in una foto poi caricata sul suo profilo Facebook.

Articolo tratto da Blogo

Per Corederoma
Paolo Nasuto