giovedì, Ottobre 03, 2024 Anno XXI


Torniamo dalla felice Emilia, terra consacrata in Italia al culto del vivere bene, con tre puntozzi da secondo posto in classifica che fanno bene alla salute e all’ambiente.Francamente si fa fatica a trarre lezioni da una partita come quella di oggi, al massimo qualche spunto.
In vantaggio dopo due minuti, in superiorità numerica dopo mezzora, la partita è stata poco più di un allenamento. E vogliamo sperare che anche per i giocatori sia stata la stessa cosa perché la Roma ha senza dubbio in questo momento il più alto differenziale tra situazioni create e goal fatti.
Ma non per questo ci dobbiamo fasciare la testa.
Abbiamo avuto occasione di ascoltare sabato alla radio un concetto, oggi ripreso dal Capitano in una intervista a Sky, che suona più o meno così: il campionato non si vince negli scontri diretti con le grandi, ma battendo sistematicamente le piccole.
Se lo dice il Capitano, dati storici alla mano, siamo costretti a crederci.
Ci aspetta ora la consueta parentesi europea, con un po’ di giocatori abili arruolati e qualche infortunato che invece potrà beneficiare del tempo a disposizione, e al ritorno troveremo Napoli, Milan e Lazio.
Se tanto ci da tanto dovrebbe essere un ciclo da almeno sette punti, con una neopromossa e la Lazio….Staremo a vedere.
La scarsezza di lezioni da trarre da questa domenica ci da invece la possibilità di fornire qualche piccola precisazione su questioni che hanno alquanto movimentato la casella di posta della Redazione. Possiamo sintetizzarle così:

– Spalletti è il ottimo allenatore e la Roma gli deve molto. Ciò detto non è infallibile e meno che meno deve essere esente da critiche. A nostro avviso il suo principale problema sta nel non modificare mai in corsa la squadra. Per questo motivo, in epoche recenti, Zeman fu crocifisso.
Noi rivendichiamo il diritto di poterlo criticare.

– Quando abbiamo affermato che poteva definirsi finita l’era di Spalletti si faceva riferimento alla summenzionata aura di infallibilità. Non trattasi infatti di profeta del calcio (e praticamente si potrebbe eccepire che tale era forse non è mai iniziata).

– Critichiamo la scelta, qualsiasi ne sia la ragione, di non far acquistare un attaccante da utilizzare in alternativa (tattica o fisica) al Capitano dal quale la Roma dipende al 90 per cento. Come si ferma lui si ferma la musica, inutile negarlo.

– Francesco Totti, soprattutto per questioni di età, per alcuni di noi potrebbe essere un figlio e per altri un fratello minore. E con questo sentimento che ci permettiamo rarissimamente di sottolineare cose o situazioni che non condividiamo. Non siamo però mai stati animati da preconcetti, ne contro di lui ne per nessun altro che veste la maglia dell’ASR.

Nella speranza che queste precisazioni siano sufficienti, chiudiamo con un un pensiero deferente e un consiglio. Il pensiero è per il presidente del Livorno, genoano nel cuore, Spinelli. Saremmo curiosi di sapere cosa pensa oggi con il Genova nelle zone alte e con il “suo” Livorno con un piede in B. Il consiglio è invece per il giovane portiere della Lazio: strigni le cosce!

Ad maiora