venerdì, Settembre 27, 2024 Anno XXI


“Sôr delegato!… io nun sò un bojaccia! / Fateme scioje… v’arriconto tutto!… / Quann’ho finito, poi, m’arilegate: / ma adesso, pè piacere… num me date st’umijazione dopo tanto strazio!” Questi sono i primi versi de Er Fattaccio, il più celebre dei monologhi in dialetto romanesco, genere molto in voga nei primi anni del Novecento, che fotografava la vita quotidiana della Roma umile, fatta di povertà, emarginazione e malavita, ma anche di una disperata quanto profonda umanità. Curioso è sapere però che il maggiore autore di tali monologhi non fosse nativo di Roma. Stiamo parlando di Americo Giuliani, nato il 2 Giugno del 1888 a Rosciolo, una frazione di Magliano dei Marsi, in provincia de L’Aquila. Da giovanissimo si trasferisce a Roma: trova un impiego come scrivano in un banco del lotto, e subito viene affascinato dal dialetto romanesco, dalla romanità popolare che lo circonda e che fa da sfondo a storie tragiche e di grande impatto emotivo. Comincia allora a scrivere in romanesco canzoni, macchiette, poesie, ma soprattutto i monologhi che lo renderanno celebre non solo in tutta Italia, ma anche oltreoceano. La “romanità” che trasuda dalle sue composizioni è profondissima, nonostante sia “acquisita”, tanto che il Ganèpi di lui scrive: “Se ner dialetto della vecchia Roma c’è stato un omo granne, un padreterno che ha saputo diffonde coll’idioma li fatti e li fattacci der sempiterno, fu Americo Giuliani, nera chioma, osservatore attento d’un inferno che descrive la feccia e il carcinoma dove la malavita fece perno”. Colpito dalla tubercolosi, muore il 7 Marzo 1922, a soli 34 anni. Numerosi sono i monologhi in versi di Americo Giuliani: La Passatella, Lo Schiaffo, Storia di un Pazzo, Pé Mamma, Er Teremoto de Avezzano, Er Destino… Ma, come abbiamo detto, il più famoso resta Er Fattaccio, ancora oggi interpretato con grande temperamento dall’ineguagliabile Gigi Proietti: da questo monologo, nel 1952, ha preso ispirazione la sceneggiatura dell’omonimo film drammatico con Marisa Merlini. Il primo a dare voce a Er Fattaccio, e colui che lo ha portato a una fama nazionale, è però Alfredo Bambi, nato a Roma nel 1877. Artista poliedrico, comico e macchiettista del Varietà, cantante e drammaturgo, è però anche un grandissimo interprete drammatico, che riesce a dare voce e emozione ai monologhi di Americo Giuliani. Insieme a Ettore Petrolini, è stato uno dei primi a portare in tutta Italia i testi dialettali romaneschi, contribuendo a dar loro dignità letteraria nel panorama Teatrale Nazionale. Inizia a recitare sin da giovanissimo, per seguire un grande amore, l’attrice di operetta Altomira Trucchi. Il sogno d’amore non proseguirà, ma la sua carriera d’artista prenderà il volo. Nel 1910 viene scritturato da Giuseppe Jovinelli, e da quel momento conoscerà gli allori della fama. Il connubio artistico con Americo Giuliani sarà il suggello definitivo che gli permetterà di dimostrare la sua versatilità e profondità interpretativa. Reciterà per tutta la vita, fino alla sua morte, il 5 Novembre 1957.