lunedì, Settembre 30, 2024 Anno XXI


Riflessione pubblicata sul sito liberiditifare a seguito del derby pugliese tra il Foggia e il Taranto
Hanno fatto un deserto e l’hanno chiamato pace. Quindi, non è più un derby. Foggia-Taranto, con una sola tifoseria (anche se il manipolo di tesserati rossoblù si fa sentire) è una partita che perde il suo fascino. Come tante, come troppe. Accade ogni volta, ma entrare allo Zaccheria e ricordarsi di altre sfide ben più sentite e romanzate non aiuta l’umore e non accresce l’amore per un calcio ormai troppo moderno per conservare qualcosa di romantico. Quelle sfide anche di cori, pure di sfottò, persino di tensioni. Ma vere, dannatamente vere. Ora, finiti i gradoni si vede solo una curva, peraltro divisa (a Foggia una frangente più. Né striscioni da appuntare, né altro da seguire. Undici contro undici e basta, come se il calcio fosse tutto lì, come non prosperasse sugli affetti e le passioni. Sugli spalti non c’è la partita. I tarantini che ci sono cantano e riescono qualche volta a giocare di rimessa, facendosi sentire in uno stadio monocolore. Ma poi uno si chiede perchè i foggiani fanno cori contro un avversario che non c’è. Sarà l’abitudine o la voglia di non arrendersi, ma lo sfottò sembra anacronistico. Quasi fuori contesto. Come si desse lo stesso valore al karaoke (con il cantante che ha pure le basi) e a un concerto (in cui c’é pure il bassista, o il batterista, o il chitarrista da seguire). Sanno di plastica queste partite. Nonostante il ricordo di Gabriele Sandri che compare nei distinti, nonostante l’eterno – e sentito – omaggio alle vittime di viale Giotto. Ma quando arriva il coro che vorrebbe prendere in giro i tarantini – lecito, in uno stadio vero – rimbalza nel vuoto, ha pochi uditori e quindi poco valore. Intanto in tribuna stampa Zeman, un altro che non c’è, è evocato come si fosse intorno a un tavolo tutti quanti. E giù, sul campo, Stringara si agita come sempre e Dionigi é fermo e composto come mai. Poi sì, c’è Sciaudone che segna, il Taranto che va avanti e si difende bene, il Foggia che é giovane, corre e sbaglia. C’è il finale spasmodico, i rossoblù che esultano, i dauni che vanno a salutare i tifosi e vengono invitati a tornare indietro. Magari c’è anche dell’altro che è sfuggito. Ma volevamo vedere un derby. Invece abbiamo visto solo Foggia-Taranto.

fonte: www.liberiditifare.altervista.org

Per Corederoma
Paolo Nasuto