sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


Mentre nel calcio la tessera e tutto il grande piano repressivo si sono realizzate grazie alla passività dei presidenti (che sono il nucleo fondante della Lega), la Lega di Hockey vuole impugnare in Tribunale le ordinanze anti-trasferte per riportare la gente sugli spalti.

“Tifosi liberi di viaggiare” potrebbe non rimanere solo uno striscione esposto dai tifosi lodigiani sabato a Trissino, ma trasformarsi in realtà. Il presidente della Lega nazionale hockey Leo Siegel afferma che la sua associazione sta studiando soluzioni concrete per fare in modo che non vi siano più divieti preventivi e preconcetti di trasferte per i tifosi di hockey. In questo avvio di stagione, solo a Lodi, già in due circostanze il settore ospiti del “PalaCastellotti” è rimasto sconsolatamente chiuso (contro il Valdagno in Coppa Italia e contro il Viareggio in campionato). E la Lega vuole evitare che questi divieti si ripetano in futuro. La strategia? Provare a impugnare in tribunale le ordinanze “anti trasferta” dei questori al fine di farle annullare. Siegel vuole dimostrare che le motivazioni con le quali è stata limitata la libertà di spostamento dei tifosi ospiti sarebbero insufficienti a giustificare un divieto di trasferta. «Non è ancora una decisione ufficiale – spiega Siegel -, ma stiamo vagliando l’ipotesi di ricorrere al Tar per impugnare alcune ordinanze di divieto emesse proprio nel recente passato. L’obiettivo sarebbe quello di farle annullare, in modo da risolvere una situazione che sta diventando insostenibile». La problematica è legata strettamente ai territori di Lodi (proprio i provvedimenti del prefetto lodigiano sarebbero nel mirino della Lega), Valdagno e Viareggio, dove sistematicamente in vista delle partite definite “a rischio” dal ministero degli Interni viene emesso il divieto di trasferta per i tifosi della squadra ospite. Nei giorni scorsi il nuovo prefetto di Lodi Matteo Piantedosi in un’intervista al “Cittadino” aveva spiegato come opera: «Con l’Osservatorio (l’ente che valuta la criticità degli eventi sportivi, ndr) c’è uno scambio continuo di informazioni e le decisioni vengono suggerite e prese sulla base di fatti e dati oggettivi. Si valuta la “temperatura” nei rapporti tra le tifoserie, cercando di fare una prevenzione anticipata». «In alcuni casi sono situazioni ormai datate – riprende invece Siegel -. Tutto in Italia è transitorio, non si capisce perché solo in questo caso rimangano decisioni vecchie di anni. E poi non stiamo parlando di 40, 50 o 80mila persone, parliamo di numeri molto più bassi: se non siamo in grado di prevenire queste situazioni allora siamo veramente sulla strada sbagliata. Con un po’ di impegno da parte di tutti si può arrivare a una soluzione». Prima dell’inizio dei campionati Siegel si era detto pronto ad arrivare fino all’allora ministro degli Interno Maroni pur di risolvere la questione-trasferte: «Stiamo vivendo una fase politica transitoria, comunque partiamo da buone prospettive perché c’erano stati dei passi informali proficui – conclude il presidente ella Lega hockey -. Andremo comunque avanti. Sia chiaro che non vogliamo un lasciapassare per teppisti, ma non è giusto che a rimetterci siano le persone che amano questo sport e vogliono bene alla loro società»

[Fonte: Il Cittadino]

Per Corederoma
Paolo Nasuto