sabato, Settembre 28, 2024 Anno XXI


Anche in Polonia sta arrivando la repressione. Difficile dirlo, considerando la grande libertà lasciata agli ultras dell’Europa Orientale e nei Balcani (in modo particolare, se la mettiamo a paragone con quello che succede in casa nostra…). Ma gli Europei di Calcio 2012 sono alle porte e, ovviamente, non si possono commettere errori. La UEFA è stata categorica: deve essere tutto perfetto.

E dopo monumentali infrastrutture e stadi costruiti in tempi da record, dopo preparativi minuziosi, dopo le ristrutturazioni di ristoranti, alberghi e bordelli (ovviamente, al grido “gli ospiti sono sacri”), sono arrivate le prime mosse per neutralizzare gli hooligans. I tifosi, già dallo scorso sabato, potranno entrare negli stadi solo se muniti di regolari biglietti nominativi e dopo un accurato controllo delle Forze dell’Ordine. Il tutto rientra nelle nuove disposizioni della Legge sulla sicurezza per eventi di massa.

Il primo ministro Donald Tusck ha deciso di cominciare già dalla stagione del campionato polacco 2011-2012, in vista della competizione sportiva europea della prossima estate. Oltre ai tagliandi con le informazioni personali del tifoso e alla sicurezza imponente, ci sarà pure la novità dei giudizi rapidi all’interno degli impianti sportivi nei confronti dei tifosi violenti.

Gli ultras dei vari clubs polacchi non ci hanno pensato due volte a protestare vivacemente contro questo nuovo provvedimento: durante la campagna elettorale per le elezioni parlamentari, gli hooligans hanno preso di mira il Premier Tusck e gli altri membri del suo governo, interrompendo e manifestando platealmente ad ogni comizio del segretario del partito “Piattaforma Civica”. Ciò non è bastato a fargli perdere la leadership del Paese, poiché è stato rieletto per la seconda volta il 10 Ottobre 2011.

Io mi chiedo a cosa si stiano allenando in Polonia, visto che propongono un sistema (quello dei biglietti nominali) che non potranno utilizzare ad Euro 2012 vista la contrarietà dell’Uefa…

Io ho la sensazione che stiano riprendendo il peggio dal calcio di casa nostra, ed è francamente triste che un paese con una storia, una cultura, ed un popolo forte, capace di sollevarsi da quarant’anni di dittatura, si abbassi a prendere esempio da un paese di merda come l’Italia…

(LaPadovaBene)

Per Corederoma
Paolo Nasuto