giovedì, Settembre 19, 2024 Anno XXI


La rabbia dei cento meravigliosi tifosi spezzini non è solo una questione di risultato. Con il ko di Trapani, lo Spezia dice addio alla possibilità di inseguire il primo posto e al tempo stesso dovrà pensare a conquistarsi un posto nei playoff. Con undici partite da giocare e le distanze ridottissime, aspettando i recuperi, gli aquilotti vengono ripresi da Cremonese e Barletta, e sanno che per portare a casa gli spareggi, dovranno marciare a buoni, se non buonissimi ritmi.
Ma, come dicevamo, ad immalinconire (eufemismo) i tifosi in Sicilia, è stato anche qualcos’altro: arrivati in aereo questo mattina, i supporters spezzini hanno raggiunto il centro di Trapani in macchina (tantissimi hanno scelto di dividere le spesse, affittando le auto allo scalo aeroportuale siciliano) per il pranzo, prima di raggiungere lo stadio, collocato nella prima periferia cittadina.
Tutto liscio fino all’inizio della partita, quando una strana e inaspettata tensione all’interno dell’impianto, cambia l’atmosfera, fino ad allora tranquilla pur nel contesto di una gara attesissima: insomma, anche la stessa volontà della locale questura di mettere a disposizione le navette centro-stadio era più un atto di ospitalità e sicurezza che non altro. Poi il fischio d’inizio, i momenti della partita e i primi cori contro, sorprendenti vista l’accoglienza non belligerante, per non dire amichevole, dell’andata.
Insulti e monetine, alla porzione (perchè nell’altra parte c’erano i trapanesi) di curva riservata agli spettatori ospiti (ah, questi leggi sugli stadi, stupendamente interpretabili, da regione a regione. Caro Macalli, ‘tuonare’ meno sui giornali e far rispettare le regole, è una vita che diciamo le stesse cose): a quel punto parte di loro si fa avanti per chiedere spiegazioni alla polizia che faceva da cordone separatorio.
L’atteggiamento degli agenti non è collaborativo, i tifosi vengono rispediti indietro, mentre sugli spalti, la tensione è più palpabile.
Fino al fischio finale, quando i sassi sostituiscono le monete e un buon numero di tifosi del Trapani (una cinquantina, piuttosto decisi) si mette in attesa degli spezzini in uscita dall’impianto: si diffonde preoccupazione, perchè fra i cento ospiti ci sono tante donne e ragazze, che proprio non si aspettavano una coda del genere.
E a quel punto bisogna recuperare le auto noleggiate che, visto il clima di calma e tranquillità del pre-gara, erano state parcheggiate vicino ad altre di Trapani. Ma fortunatamente nessuno si è fatto male, anche se il clima intimidatorio ha fatto passare il classico brutto quarto d’ora. L’arrivo in aeroporto con qualche ritardo, la corsa per la riconsegna dell’auto e l’imbarco per il ritorno a casa.

Ho la sensazione che l’amico tifoso che ha redatto l’articolo abbia un pò una visione distorta della realtà. Parlo di “amico-tifoso” in quanto da come parla credo che fosse proprio in mezzo ai tifosi spezzini. Pensava forse che il fatto di possedere la tessera del tifoso mettesse i tifosi spezzini al riparo da eventuali problemi con i tifosi di casa? Si parla di un’accoglienza “non belligerante” nei confronti dei trapanesi all’andata, ma immagino che ci si riferisca ai tifosi siciliani tesserati o magari residenti a Nord, e non so quanto questi possano far testo…

Avendo fatto anche qualche trasferta nel profondo Sud, ho capito che in certi posti (soprattutto quando si va nelle città più piccole o nei paesi) non bisogna mai dare niente per scontato, che non bisogna fare troppo affidamento sulla presenza della polizia (ma su quella non bisognerebbe mai fare troppo affidamento!) e che spesso i pericoli vengono più dal pubblico “normale” che non dagli ultras locali. Questi pensavano che Trapani fosse una gita?

Inoltre fatico a comprendere fino in fondo la mentalità di molte tifoserie tesserate. Ogni volta che un gruppo decide di farsi la tessera del tifoso, parte il comunicato di spiegazioni: ci sono quelli come i veronesi che scrivono di non aver nulla da dimostrare a nessuno (però intanto fanno un comunicato per spiegare questo!), ci sono quelli come gli interisti che dicono che “la combatteranno da dentro” (!?!) e ci sono quelli come i Panthers Fano che si dichiarano semplicemente sconfitti e la fanno per ritornare allo stadio proprio nel periodo in cui tutto il sistema legato alla tessera del tifoso sta cominciando a scricchiolare… Poi però, ogni volta che si verifica qualche problema, sembrano quasi volerti dire: “Alt! Noi siamo bravi! Abbiamo la tessera del tifoso!”. Lo leggo in questo articolo, ma lo leggo anche nelle dichiarazioni di Tosi in seguito ai fatti di Varese per capirci!

Sarò ignorante io, ma per me l’unico sistema per combattere la tessera del tifoso è non farsela. Almeno fin quando rimarrà in vigore l’articolo 9. Tutto il resto sono chiacchiere

LaPadovaBene

Per Corederoma
Paolo Nasuto