venerdì, Settembre 27, 2024 Anno XXI


Rocco Marroni, l’ultrà gialloblù finito in manette lo scorso novembre perché fermato dai carabinieri su un’automobile piena di armi prima della partita Lazio-Parma, è stato assolto oggi dall’accusa di detenzione di oggetti atti ad offendere per non aver commesso il fatto. L’auto su cui si trovava non era la sua ma quella di Federico Negri, 42 anni, tifoso della Lazio e amico di Gabriele Sandri. La difesa, rappresentata per entrambi dall’avvocato Claudio Ferrazza, è riuscita a dimostrare che Marroni non era assolutamente a conoscenza di quello che poteva esserci nel bagagliaio, perché l’incontro con Negri fu occasionale e dovuto all’intento delle due tifoserie avversarie di esporre insieme uno striscione per commemorare la morte di Sandri e di Matteo Bagnaresi.

L’ultrà laziale è stato riconosciuto responsabile dal giudice monocratico del tribunale di Roma e condannato al minimo della pena, sei mesi di detenzione, con sospensione condizionale e non menzione nel casellario giudiziale. La difesa ha sostenuto che non vi fosse alcun intento da parte dell’uomo di utilizzare quelle armi in scontri tra ultrà: quella era infatti una giornata tranquilla, senza tensioni fuori dall’Olimpico, destinata a commemorare i tifosi scomparsi.

Negri è stato comunque condannato per “dolo eventuale”, perché è comunque vietato portare oggetti pericolosi nell’area dello stadio, a prescindere dall’uso che se ne vuole fare. Nel bagagliaio i carabinieri trovarono cinque martelli, un manganello telescopico, due coltelli da cucina (uno con lama da 20 centimetri), due coltelli a serramanico, due chiavi inglesi, cinque aste lunghe un metro, tra cui alcune di metallo, due pinze, oltre ad adesivi con la scritta “Spaccarotella infame” e ad una bandiera.

Fonte: Dallapartedeltorto.tk

Per Corederoma

Paolo Nasuto