lunedì, Settembre 16, 2024 Anno XXI


se c’è un periodo caotico per me probabilmente è questo. lavoro, faccio dieci colloqui al mese, non capisco cosa sia meglio, gli altri non capiscono che cosa sia meglio. come se non bastasse dopo una lunga riflessione, durata pressappoco un anno e mezzo ho deciso che sono innamorato di maria, una ragazza con cui sono stato per due anni, appunto fino ad un anno e mezzo fa. allora io ero indeciso. allora non lavoravo e di sicuro sapevo che dovevo trovare un lavoro e così ero molto indeciso per quanto riguarda le altre cose della vita. compreso lei. ero talmente indeciso da fare la geniale pensata di mollare quella storia per capire cosa volevo. ora che il lavoro si è stabilizzato, che ho riflettuto a fondo e che ho capito di amarla però è maria che non vuole più saperne di me. bel casino. ci sono stato due anni pensando che stavo facendo una cazzata e ora mi ritrovo a essere sicuro di qualcosa che non c’è più. ora, chiarita quella cosa, non capisco cosa devo fare al lavoro. spero di non metterci un altro anno e mezzo a capire che il migliore è quello che ora mi appresto a lasciare. è proprio tutto un casino. non è un piangersi addosso, è proprio un casino. in un film qualcuno diceva: “… continuiamo così, facciamoci del male …”. sante parole. l’altro giorno erano anche stampate sulla maglietta indossata dal maggior filosofo di fine secolo: zdenek zeman. almeno così c’era scritto sul corrierone. l’ho comprato alle due di notte mentre tornavo a casa. è un piacere arrivare, mettersi al letto e leggersi il giornale del giorno dopo. ti sembra di leggere qualcosa che deve ancora succedere. la mattina dopo esci con l’aria di quello che già sa, che ha già studiato. insomma il filosofo ce l’aveva scritto sul petto. forse aveva percepito quello che sarebbe successoall’ottantaseiesimo minuto di empoli-roma. una di quelle cose che veramente ti fanno pensare “… continuiamo così, facciamoci del male …”. un rigore. alla fine. puoi mettere la parola fine sulla partita e continuare a guardare il resto d’italia dall’alto. e poi ditemi che non è vero che siamo nati per soffrire. si soffriva in quei trenta secondi prima del tiro di di biagio. si soffriva perché l’aria era pesante. e se era pesante l’aria in una stanza illuminata dalla pay-tv figuriamoci se non erano pesanti le gambe di gigione. tutti guardavano quel pallone che sembrava di marmo. infatti era di marmo. meglio lasciare perdere. meglio parlare di zeman forse. del perché è il maggiore filosofo di fine secolo. mi ci ha fatto pensare un amico. mi ha spiegato che siamo in un momento di crisi dei pensieri forti. sono in crisi le ideologie, le religioni, sono in crisi le strutture sociali tradizionali, i mezzi di comunicazione, la politica, insomma tutto è in crisi perché tutto è opinabile. non c’è una visione del mondo in grado di rendere più semplice la lettura della realtà, della sua complessità. in realtà un pensiero forte è rimasto. è il quattrotrettre e all’attacco. niente può piegarlo. al limite qualche volta può condurre alla sconfitta però non si piega mai. all’attacco ovunque e comunque. posso cambiare idea però mi dovete portare un altro pensiero così forte e un altro filosofo altrettanto trascinante. peccato solo che oggi sia andata così. che sia stato uno di quei giorni in cui la realtà è così crudele da spazzar via i sogni e le speranze generati dalla filosofia. niente è ancora perduto però. non so se sono io che non mi rendo conto delle cose, se le mie speranze mi trascinino oltre il lecito, però secondo me quest’anno la filosofia potrebbe prendersi la sua rivincita e con lei i miei sogni. maria mi ha detto al telefono qualche giorno fa di richiamarla in settimana perché andava di fretta. magari mi voleva dire qualcosa di particolare. hai visto mai che una volta i sogni abbiano deciso di avverarsi. spariamo bene, altrimenti ci sarà qualcuno un’altra volta a ripetermi “… continuiamo così, facciamoci del male …”. ma quella volta non sarà un giornale.

kammamuri


Empoli, 20 settembre 1998, Stadio Castellani

Empoli (4-3-3): Sereni 8, Cupi 6, Baldini 6, Bianconi 6, Tonetto 5.5, Lucenti 5 (44′ st Cribari), Pane 6, Bisoli 6 (26′ st Martusciello), Carparelli 5 (34′ st Chiappara), Cappellini 6, Bonomi 6.5. (12 Mazzi, 8 Artico, 11 Palumbo, 16 Porro). Allenatore: Mauro Sandreani 6.

Roma (4-3-3): Chimenti 5.5, Cafu’ 6.5, Zago 6, Aldair 5.5, Candela 6, Di Francesco 6, Di Biagio 5.5, Alenichev 5 (24′ st Tommasi), Paulo Sergio 6, Delvecchio 5 (24′ st Bartelt), Totti 5 (24′ st Gautieri). (22 Cmpagnolo, 13 Petruzzi, 20 Dal Moro, 23 Conti). Allenatore: Zdenek Zeman 5.


Arbitro: Collina di Viareggio 6.
Angoli: 9-6 per la Roma.
Recupero: 2′ e 4′.
Ammoniti: Bisoli, Di Francesco, Di Biagio, Candela, Bianconi, Alenichev, Cafu’, Chiappara
Spettatori: 11.804 di cui 5.504 abbonati e 6.300 paganti
Note: al 41′ st Di Biagio si e’ fatto parare un rigore da Sereni.


immagini by bobodrum