venerdì, Settembre 20, 2024 Anno XXI


Stefano Gugliotta, 26 anni, fu pestato dopo la finale di Coppa Italia. Nove agenti sono già a processo. Oggi le nuove iscrizioni nel registro degli indagati per calunnia, falso ideologico, abuso di potere e violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione
fonte: www.repubblica.it

Era stato picchiato la sera della finale di coppa Italia Roma-Inter il 5 maggio del 2010, senza nemmeno essere stato alla partito. Vittima Stefano Gugliotta, 26 anni. Ora per il suo pestaggio rischiano di finire nei guai altri poliziotti, oltre ai nove del Reparto Mobile già sotto processo che secondo l’accusa intercettarono il giovane in viale del Pinturicchio e abusarono del loro potere colpendo il ragazzo più volte provocandogli danni fisici permanenti: un indebolimento della mascella e uno sfregio al viso.

Il gip Valerio Savio ha disposto infatti oggi l’iscrizione sul registro degli indagati, per i reati di calunnia e falso ideologico, aggravati dall’abuso dei poteri e dalla violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione, del vicequestore Massimo Improta e degli ispettori Guido Faggiani, Adriano Cramerotti, Andrea Serrao e Roberto Marinelli in relazione al verbale di arresto di Gugliotta redatto alle 3.30 del 6 maggio 2010.

Identica iscrizione, per calunnia e falso, è stata disposta ”nei confronti dei sottoscrittori della comunicazione di reato al pm” e nei riguardi dell’agente Gianluca Provenzani per concorso nel reato di lesioni volontarie gravi e gravissime, contestato ai nove poliziotti già a giudizio. Delle nuove iscrizioni si è parlato oggi in apertura di processo quando la procura, in vista dell’udienza del prossimo 13 dicembre, ha chiesto di citare, tra i vari testi, anche Improta (che dovrà presentarsi, quindi, con l’assistenza di un avvocato). Nel disporre le nuove iscrizioni, il gip, in un provvedimento del 26 aprile scorso, ha disposto che il pm ”effettui accertamenti in ordine alle modalità con le quali vennero redatti verbale di arresto e comunicazione di reato (nella parte in cui si riferisce di una “violenta e concitata colluttazione ingaggiata da Gugliotta” e nella parte in cui si omette di riferire fedelmente cosa sia avvenuto sul mezzo di servizio su cui il ragazzo era stato fatto salire e tutta la dinamica su quanto avvenuto in via Pinturicchio la sera dei fatti), onde delimitare i contorni del concorso dei singoli ai reati ipotizzabili”.
Contestualmente il gip ha archiviato il procedimento a carico di Gugliotta, recependo le conclusioni del pm Francesco Polino, convinto che il ragazzo sia stato vittima di un pestaggio gratuito e sia finito in manette (per resistenza a pubblico ufficiale) senza che ne ricorressero le condizioni. Agli atti dell’indagine culminata con il rinvio a giudizio degli agenti Leonardo Mascia, Guido Faggiani, Andrea Serrao, Roberto Marinelli, Andrea Cramerotti, Fabrizio Cola, Leonardo Vianelli, Rossano Bagialemani e Michele Costanzo, figurano i risultati della consulenza medico legale che ha accertato la natura delle lesioni riportate dalla vittima dell’aggressione, le dichiarazioni di numerosi testimoni oltre a un paio di filmati girati dai residenti della zona. Dopo l’arresto, Gugliotta, assistito dall’avvocato Cesare Piraino, rimase in carcere una settimana per poi ottenere la libertà perché il gip Aldo Morgigni ravvisò la mancanza di esigenze cautelari. Stando alla procura, la sera del 5 maggio 2010, Gugliotta, dopo aver visto a casa la partita, fu bloccato da un agente mentre si trovava in motorino con un amico in viale del Pinturicchio, abbastanza lontano dallo stadio Olimpico, teatro di scontri tra tifosi e forze dell’ordine. Il ragazzo fu prima colpito da un pugno sferrato da un poliziotto e poi malmenato a calci e manganellate da altri otto che lo arrestarono.

Per Corederoma
Paolo Nasuto