mercoledì, Settembre 25, 2024 Anno XXI


Fosse facile azzeccare il picchetto come è facile e prevedibile azzeccare quello che sarà nel mefitico mondo pallonaro itaGliano. Lo avevamo già detto nelle puntate precedenti che quest’anno avremmo dovuto spendere tempo e risorse in vigilanza e contrasto di quello che puntualmente stasera si è avverato.
Non sappiamo se De Marco, con i suoi collaboratori, abbiano semplicemente incontrato una serata no o se invece si collochino in quel filone di aurea mediocritas del parco arbitrale circolante.
Sappiamo però, ed è un dato oggettivo, che stasera ne hanno sbagliate due su due ed entrambi contro di noi.
Cominciamo a dirlo tra di noi, alle radio, sul web, ovunque ci sia offerto uno spazio comunicativo. E cominciamo a trattare per quello che sono, e cioè mestatori e provocatori di professione tutti quelli che assillano il Mister con questioni che con la Roma e i suoi giocatori non hanno nulla a che fare.
Ci rincresce, per esempio, che non esista una piattaforma alternativa a SKY, broadcasting che ospita le comparsate folli di esseri come Massimo Mauro e compagnia. Nel dopo partita di Roma-Catania abbiamo dovuto sentir parlare ancora del processo di Conte al quale siamo totalmente estranei.
Se avremo quindi la possibilità di prendere la linea in qualche trasmissione sportiva, locale o no, manifestiamo il nostro sdegno per i commenti (anche la Rai con la sua Domenica sportiva fa abbastanza schifo) di opinionisti incompetenti e in malafede.
Questo perché oggi la strategia di attacco a Zeman si è fatta ancora più sottile, con i vertici dello sport italiano che a chiacchiere ne sostengono le parole e l’esempio e i sorci della burocrazia che invece cominciano il lento percorso della purga.
Risparmiateci per favore che torti e favori alla fine si compensano e che l’arbitro è un uomo e come un centravanti può sbagliare.
Intanto sono due punti in meno. Poi Dio vede e provvede.

Ad maiora