mercoledì, Ottobre 02, 2024 Anno XXI


..Cantavano gli Sham 69 insieme ai tifosi delle “terraces” inglesi agli inizi degli anni 70.
Portato in terra capitolina e usato come metafora della partita allo Stamford Bridge sta ad indicare che…. Se stamo uniti, se remamo tutti dalla stessa parte, se se mettemo in testa che per ottenere un qualsiasi risultato nel calcio e nella vita bisogna sudare e sacrificasse, che se nun se pensamo de esse er Real Madrid perché nella bacheca nostra a parte la sfilata de portaombrelli (le coppe Italia come le chiamamo noi – nota per i pochi non addetti alla Romanità) ce sta solo polvere e sogni infranti, allora forse ma solo forse riusciremo a risollevare le sorti della stagione e dare dignità a questa maledetta stagione.
Della partita di ieri ci sono piaciute molte cose.
La prima cosa è sentire cantare i nostri tifosi al seguito, qualcosa di spettacolare, hanno assordato i russo-londinesi incessantemente intonato i canti della curva e l’inno a squarciagola. E’ un motivo di orgoglio come lo è sempre stato, la Roma per decenni e decenni è salita agli onori della cronaca solo per la passione dei suoi tifosi.
La seconda è stata l’attenzione con la quale si è giocato nel primo tempo, a onor del vero ancora facciamo quei 5/6 colpi di tacco di troppo, ma per giocatori tecnici è difficile giocare in altra maniera.
La terza è stata vedere Spalletti incazzarsi e protestare, mettere in campo una squadra logica che mostrava il giusto rispetto per una squadra potenzialmente superiore in ogni ambito (tranne quello del tifo ma lì non c’entra né Spalletti né nessun altro allenatore):
Alla fine il risultato sempre quello è stato, ma c’è una bella differenza tra l’uscire a testa alta come ieri o venire ridicolizzati dall’Inter all’Olimpico o dal Palermo alla Favorita.

A noi piacerebbe solo fare i tifosi e sperare ancora di poter dare un senso a questa stagione, che realisticamente ci vedrebbe soddisfatti nel finire il campionato tra le prime quattro e provare ad avanzare in cempions, riuscendo all’occorrenza a mettere in bacheca er decimo portaombrelli.
Invece ci tocca fare i ragionieri e dire che la cosa più importante per questa società sarebbe passare il turno europeo per una questione economica.
E allora già che abbiamo inforcato gli occhiali e aperto i libri contabili ci sentiamo di fare patrimonio comune, soprattutto con la società Roma di questo pensiero a voce alta.
Noi nun semo er Real e manco er Barça, nun c’avemo i soldi del Chelsea e manco la potenza storica del Manchester, non abbiamo la bacheca del Liverpool e manco l’arbitri a favore in Italia, abbiamo due cose: il pubblico e il vivaio.
La Roma più bella di questi anni, quella più vicina a noi, quella che ci ha reso orgogliosi e fieri è stata quella autarchica della stagione nella quale ci hanno bloccato il mercato.
3 giocatori a parametro zero (Nonda, Taddei e Kouffour) , uno che scendeva in campo con uno stipendio inferiore al mio (Tommasi), il portiere che ha pagato lui la clausola di rescissione per giocare con la Roma, e intorno i prodotti dell’infinito e grande vivaio romano: Totti, Aquilani, Bovo, Curci, Rosi, De Rossi, Okaka.
Ecco se noi non abbiamo le possibilità economiche di competere con potenze del calcio come quelle citate possiamo anche prendere un’altra strada.

In giro Pepe e D’Agostino, Freddi e Ferronetti, Galloppa e Chiellini sempre dal vivaio ASR sono partiti, e non crediamo possano fare peggio di quanto abbiamo visto, anzi, probabilmente in molti frangenti la tigna sarebbe stata maggiore e soprattutto i soldi si potrebbero impiegare per fare un colpo, uno solo di sostanza e rendimento assicurato.

Le scommesse facciamole in casa e/o cerchiamo giovani sconosciuti, Messi e Krc il Barça credo neanche li abbia pagati, Cristiano Ronaldo è andato al Manchester a 17 anni e al Liverpool molti giocatori (Gerrard su tutti) se li sono fatti in casa.
A Udine per vincere e per dare un senso alla gara di ieri.
Sempre forza Roma