mercoledì, Settembre 25, 2024 Anno XXI


E’ ancora alto il sole su Roma Capitale quando licenziamo questa notarella a commento della sconfitta, la prima del Campionato, della AS Roma. Rimaniamo nel solco della grande tradizione romanista esercitandoci in quello che è il nostro più grande talento: resuscitare i morti. La storia è piena di squadre sull’orlo del baratro che hanno trovato contro di noi salvifici risultati, di giocatori che con la carriera dirottata sul binario morto del declino, trovavano il guizzo vincente per strappare in extremis l’ultimo contratto della vita, di situazioni che avendo una probabilità su dieci milioni di avviarsi in una certa direzione, sceglievano proprio quella.
Non vogliamo cominciare ad impersonare qui il mantra della “zella” (zella=sfortuna nera, ad uso e consumo di chi sta fuori dal distretto 06), ma se le cose vanno sempre in un certo modo, una ragione eppure ci sarà.
Continuiamo a domandarci, non avendo cominciato oggi, perché i nostri “eroi” sono sempre sull’orlo della crisi di nervi, pronti a perdere la trebisonda non appena la questione volge al brutto.
Oggi la squadra è rientrata in campo avendo lasciato nello spogliatoio tutta la verve messa in mostra nella prima frazione di gioco.
Se vogliamo dirla tutta, lungi da volerla scaricare sulla spalle del Mister, visto che abbiamo preso tre gol in superiorità numerica e a difesa schierata, si è replicata la stessa sindrome che ci assaliva l’anno passato nel quale, se le partite si fossero esaurite nei primi quarantacinque minuti, avremmo avuto un piazzamento in classifica da Champion Leaugue.
Però, come sempre accade in questi casi, starà a Zeman cercare di rimettere in piedi la baracca. Noi possiamo fare solo come abbiamo fatto oggi, con una straordinaria presenza di CoredeRoma all’Olimpico, tifare e sostenere la squadra.
La voglia e la cattiveria ce la devono mettere i calciatori.
Oggi così non è stato e la Juve è vicinissima.

Cerchiamo de fallo durà sto Campionato.
Ad maiora