mercoledì, Settembre 25, 2024 Anno XXI


da gazzetta.it

La decisione nella notte dopo che il presidente del club sardo aveva invitato i tifosi a recarsi comunque alla partita nonostante la Prefettura avesse vietato al pubblico l’impianto di Is Arenas

Massimo CellinoCagliari-Roma non si gioca. Lo ha deciso nella notte il Prefetto dopo una giornata tumultuosa iniziata con la decisione di vietare al pubblico l’impianto di Is Arenas, ancora non agibile; proseguita con l’assurda sfida alle istituzioni del presidente del Cagliari Cellino che ha invitato i tifosi ad andare comunque alla partita; e chiusasi nella notte, appunto, con la decisione della Prefettura di rinviare il match. Un epilogo che arriva al termine di una settimana passata, come avvenuto prima della gara con l’Atalanta, tra riunioni, vertici e infiniti tira e molla. Da Viale La Playa assicurano che, proprio in occasione della gara con l’Atalanta, erano state date rassicurazioni per avere il pubblico con i giallorossi. E così ecco che la società ha iniziato subito a mettere in vendita i biglietti, oltre gli abbonamenti. Una mossa che il Prefetto cagliaritano Balsamo riteneva subito “azzardata”, in quanto non vi era ancora alcuna certezza sulla disputa della gara a Is Arenas, l’impianto di Quartu scelto dal Cagliari per sostituire il cadente Sant’Elia.

PREFETTURA CONTRARIA — E a confermare i dubbi del Prefetto, le prime voci che parlavano di un Is Arenas non pronto e della possibilità addirittura di tornare al “Nereo Rocco” di Trieste. Soluzione che però il Cagliari, nonostante Trieste sia stata segnalata come sede principale in Lega al momento dell’iscrizione al campionato, non vuole più prendere in considerazione. Mercoledì, dall’ennesimo incontro in Prefettura, in tarda serata, la fumata grigia: Cagliari-Roma si giocherà a Quartu, ma a porte chiuse. Una soluzione che però non soddisfa il Cagliari, che torna a chiedere l’apertura di almeno due settori. Giovedì il Cagliari gioca a Is Arenas la partitella in famiglia e lo fa a porte aperte, con una trentina di tifosi che, a sorpresa, si accomodano in curva. Al termine le dichiarazioni di capitan Conti, quasi un appello: “Il Cagliari ha bisogno dei suoi tifosi e spero che le istituzioni cambino idea e lascino entrare il pubblico allo stadio”. Ma anche nell’ultimo incontro, svoltosi venerdì sempre in Prefettura, il “no” all’apertura delle porte da parte della Commissione di Vigilanza era insuperabile.

INDOMITO CELLINO — Ma da Miami il presidente Cellino dava l’ordine di insistere. E così, arriviamo al D-Day, questo sabato. Ancora un incontro fiume in Prefettura, presenti il Prefetto, il Sindaco di Quartu Mauro Contini e rappresentanti del Cagliari. Impossibile chiedere l’agibilità, per la quale serve prima una conformità progettuale dell’impianto che dovrebbe poi essere controllata dalla Commissione stessa, che si riunirebbe solo lunedì. Si cerca di dimostrare la sicurezza dell’impianto, ma anche stavolta il pressing del Cagliari viene arginato e, nel tardo pomeriggio, la Prefettura, con un nuovo comunicato, conferma: Cagliari-Roma si gioca a porte chiuse. Ma la storia infinita è solo agli inizi. Pochi minuti e sul sito del Cagliari appare un incredibile comunicato che ha tutti i connotati di una dichiarazione di guerra: “La Società Cagliari Calcio, rappresentata dal presidente Massimo Cellino, i tesserati e tutti coloro che lavorano per essa, visto il perdurare della situazione che porta a non vedere più un futuro per via delle difficoltà burocratiche e il disinteresse collettivo delle istituzioni, invita e chiede a tutti i suoi tifosi, titolari di biglietto e abbonamento, di recarsi allo stadio per assistere alla partita Cagliari-Roma nel rispetto dell’ordine e della civiltà. La Società Cagliari Calcio e i suoi ingegneri reputano infatti la struttura agibile e sicura. Questo atto, assolutamente pacifico, spinto dal dolore e dalla frustrazione, per difendere il diritto di esistere. Viceversa è giusto prenderne atto”. Firmato: il Presidente Massimo Cellino. E infine il rinvio deciso nella notte.

Alberto Masu