giovedì, Ottobre 03, 2024 Anno XXI


FONTE: ANSA

ROMA – Un mix che sfrutta un’interpretazione sia degli elementi classici che di quelli moderni per catturare la bellezza architettonica, la cultura e la passione calcistica della città di Roma. E’ questo lo spirito che ha portato la Uefa ha scegliere il logo che rappresenterà la finale della Champions League che il prossimo 27 maggio si disputerà allo stadio Olimpico. “Con la presentazione di quest’oggi in Campidoglio – ha dichiarato il direttore Uefa delle competizioni internazionali per club Giorgio Marchetti – si può dire che diamo il calcio d’inizio alla finale. Sarà molto di più di una semplice partita, sarà un grande evento per la città e per tutti gli appassionati di calcio. Insomma, sarà un evento nell’evento visto che la Champions League è già la competizione per club più importante al mondo”. In primo piano, nel logo, non poteva che esserci lei, la “coppa dalle grandi orecchie” che rappresenta la Champions League, con impresso al centro il numero romano MMIX (2009). Il trofeo sembra posato su un ideale piedistallo formato da una corona d’alloro – da sempre simbolo di vittoria e successo tradizionalmente associato alla Capitale – mentre alle sue spalle, su uno sfondo rosso, si intravedono a sfumare i contorni stilizzati del Colosseo, cornice ideale per i “moderni gladiatori” che si daranno battaglia sul campo dello stadio Olimpico.

In alto e in basso due riferimenti alla competizione: “Hail the Champions” (Ave Champions) e la scritta “Roma, finale 2009”. Alla presentazione, cui non ha partecipato Bruno Conti (“ambasciatore” per la finale di Roma), sono intervenuti anche il delegato per lo sport del Comune Alessandro Cochi e il sindaco di Roma Gianni Alemanno il quale ha spiegato l’importanza di un evento del genere: “Ospitare la finale per noi è un onore e un impegno, mostreremo il volto migliore della città. Faremo il possibile affinché non ci siano problemi di sicurezza ma servirà una grande responsabilità per far funzionare tutto al meglio e scongiurare eventuali problemi in quello che sarà un evento sportivo, sociale e culturale”. Sul logo scelto, poi, il primo cittadino capitolino si è mostrato entusiasta: “Interpreta perfettamente l’identità di Roma e sarebbe bello avere una presenza di squadre italiane nella finale di Champions League”. L’auspicio è stato espresso anche dal vicepresidente della Figc e responsabile del progetto Demetrio Albertini (“l’obiettivo è quello di organizzare la finale più bella che si sia mai vista”) e dal segretario generale del Coni, Raffaele Pagnozzi. Quest’ultimo ha sottolineato anche gli sforzi fatti per ammodernare lo stadio Olimpico: “Abbiamo speso 15 milioni e 600 mila euro per renderlo il migliore d’Italia, l’unico che la Uefa ha certificato come impianto d’elite”. Molto soddisfatto anche il presidente della Figc, Giancarlo Abete: “La finale è un vento che imprime forza e importanza al calcio italiano e alla città di Roma”. In riferimento al logo, invece, Abete ha citato una frase di Giorgio Tosatti per auspicare che la finale “si svolga in un’atmosfera di gioia e felice partecipazione. Speriamo che sia Olimpico e non Colosseo e che siano presenti i club italiani”.