mercoledì, Settembre 25, 2024 Anno XXI


ROMA-VICENZA 2-2


MARCATORI 31’pt Vendrametto (V), 41’pt Bruno (V), 2’st Pagliarini (R), 30’st Ferrante (R)

ROMA Svedkauskas, Rosato, Yamnaine, Somma, Carboni (41’st Ricci F.), Calabresi (17’st Ferri), Frediani (27’st Terriaca), Cittadini, Ferrante, Pagliarini, Bumba PANCHINA Zonfrilli, Di Gioacchino, Nanni, Sammartino, Catania, Battaglia, Gonzalez, Minicucci, Romano ALLENATORE De Rossi

VICENZA Donateo, Oualid, Civiero, Vendrametto, Tedesco, Zoppeletto (38’st Pregnolato), Fulchignoni (33’st Sgambato), Bruno, Andriani (8’st Scarpa), Cavion, Tanasiy PANCHINA Antoniazzi, Del Prete, Minopoli, Bruttomesso, Rizzato ALLENATORE Beghetto

ARBITRO Strocchia di Nola Assistenti Curatoli di Napoli e Annunziata di Torre Annunziata

NOTE Espulso Tanasiy al 36’st per doppia ammonizione Ammoniti Bruno, Tanasiy (V), Calabresi, Bumba (R) Angoli 5-4 Recupero 1’pt, 5’st Spettatori 400 circa

La Roma riacciuffa una partita che dopo i primi 45’ sembrava persa e conquista un punto che tuttavia non soddisfa le ambizioni di Mister De Rossi. In avvio sono i capitolini a fare la partita senza riuscire però a penetrare nella ordinata difesa veneta. Al 7’bello schema su punizione con Cittadino che libera Yamnaine sulla sinistra, il transalpino lascia partire un cross teso sul quale Carboni si avventa di testa spedendo la sfera poco alta sulla traversa. Il Vicenza gioca una partita guardinga togliendo i punti di riferimento all’avversario ed ingabbiando la squadra di casa nella zona centrale del campo. Al 28’Roma vicina al vantaggio: Bumba crossa dalla sinistra, l’estremo difensore Vicentino devia la sfera sulla quale si avventa in spaccata Calabresi andando a colpire la traversa. Proprio quando l’incontro sembra poter volgere a favore dei giallorossi è il Vicenza a trovare il punto del vantaggio con Vendrametto, sugli sviluppi di un calcio d’angolo il numero 4 biancorosso brucia i difensori avversari depositando il pallone oltre la linea di porta. Galvanizzati dall’inaspettato gol gli ospiti pervengono quasi subito al raddoppio: il bravo Cavion penetra per vie centrali portandosi al limite dell’area e servendo l’accorrente Bruno, il piccolo centrocampista berico non ci pensa due volte e lascia partire un fendente mancino sul quale Svedkauskas si fa trovare forse un po’ impreparato. Le squadra vanno così al riposo con una Roma confusa e sterile costretta ora a rincorrere il doppio svantaggio.

Nella ripresa La Roma entra in campo con un altro piglio e dopo soli 120’’ riapre il match con Pagliarini. Il numero 10 riceve un pallone spiovente da Frediani battendo Donateo in gioco aereo. I ragazzi di Beghetto incassano il colpo denotando qualche insicurezza, soprattutto nel settore di centrocampo dove nella prima frazione avevano sviluppato il fulcro del proprio gioco. Tuttavia alla spinta dei giallorossi i veneti si oppongono sapientemente rendendosi pericolosi con insidiose folate offensive innescate da veloci ripartenze.

La Roma trova tuttavia il pareggio al 32’ quando un altro angolo risulta letale ai vicentini, Somma svetta più alto di tutti e colpisce a botta sicura, sulla traiettoria s’inserisce Ferrante il quale spedisce definitivamente il pallone in rete ristabilendo la perfetta parità. Solo 3’ più tardi è ancora Ferrante a rendersi pericoloso, il numero 9 stoppa un pallone proveniente dalle retrovie e con un bel movimento di corpo si libera dalla morsa di un difensore avversario calciando a botta sicura, il pallone termina però nel campo per destinazione. I veneti rimangono in 10 al 36’ quando Tanasiy si fa ingenuamente espellere per doppia ammonizione. Tuttavia nonostante gli ultimi 10 minuti di forcing capitolino il risultato non cambia ed al triplice fischio si può dire che entrambe le squadre abbandonino il terreno di gioco insoddisfatte. Il Vicenza per aver dilapidato il doppio vantaggio, la Roma per non aver sfruttato il turno casalingo contro un avversario sulla carta più debole. Per i ragazzi di mister De Rossi, che oggi hanno messo in evidenza importanti lacune difensive oltre che fisiche, c’è ancora tanto da lavorare.

articolo di Simone Meloni

foto di Pietro Bertea