venerdì, Ottobre 04, 2024 Anno XXI


Finalmente la fortuna ci sorride, proprio quando sembrava davvero finita. Ci voleva davvero, per la classifica ma soprattutto per il morale.Eppure eravamo partiti come meglio non si poteva. Dopo quattro minuti Cassetti cerca e trova l’incrocio dei pali, grandissimo gol e strada apparentemente spianata. Non è cosi perché i padroni di casa col passar del tempo carburano sempre più arrivando a toccare ritmi vertiginosi.

La spinta definitiva la ricevono dalla grossa indecisione della retroguardia giallorossa: prima Juan non arriva poi Mexes anticipa Doni in uscita e regala la palla a Liedson che può appoggiare tranquillamente in rete.

I biancoverdi pressano a tutto campo e la Roma non riuscirà a costruire niente di buono fino alla fine della partita. È un miracolo che il primo tempo si chiuda sull’uno a uno.

Con Juan sotto tono, Mexes costretto ad uscire e De Rossi visibilmente giù si capisce che la ripresa si presenterà ardua e difficile. Il pallino del gioco ce l’ha lo Sporting, con i giocatori che arrivano primi su qualsiasi pallone.

Il raddoppio subito nasce da un corner giocato in tutta tranquillità dai portoghesi che con uno scambietto di prima elementare arrivano al tiro che sbagliato si trasforma in un assist per Liedson, sempre lui, che in tuffo realizza il vantaggio casalingo.

Due gol subiti a partita ormai sono fissi e nelle giornate no in cui arrivare al tiro diventa davvero impossibile sono macigni impressionanti. A fine partita i tiri nello specchio saranno soltanto due come i gol, incredibile.

Con il vantaggio i padroni di casa si rilassano anche se non rinunciano a pizzicare davanti. Il tempo passa ma la porta per i giallorossi diventa una chiamera. Giuly un fantasma, Mancini irritante, Perrotta tanta corsa ma poca precisione. Proprio l’incursore della Roma lascerà nel finale il posto al redivivo Esposito.

Niente di niente, manca inventiva e tigna. Improvvisamente quando ormai si stavano già facendo calcoli per capire in che modo trovare la qualificazione agli ottavi arriva la carambola giusta. Pizarro tira in porta, o meglio chissà dove, c’è una prima deviazione verso la destra del portiere, poi un’altra verso sinistra e la palla si deposita nell’angolino.

Incredibile ma vero a due minuti al novantesimo ci ritroviamo in parità. Doveva succedere, impossibile meritare sempre le cose, cominciava ad essere fastidioso. Punto pesante che ci fa guardare avanti con serenità. Certo niente è deciso però è sempre tutto nelle nostre mani.