venerdì, Settembre 20, 2024 Anno XXI


E’ arrivato il momento che i presidenti dei club prendano in seria considerazione i loro tifosi. Invece di lamentarsi sempre degli arbitraggi o spendere i soldi nel mercato, devono investire nel miglioramento degli stadi e soprattutto devono abbassare i prezzi dei biglietti.

Venire incontro alle famiglie non a parole, come sinora: ma coi fatti. Preparare una vera, seria riforma dei campionati. In serie A quest’anno gli spettatori sono ulteriormente diminuiti: in qualche caso (vedi Milan) ha pesato il pessimo inizio di campionato ma i motivi principali sono i prezzi alti dei biglietti (oltre che della benzina), la concorrenza della tv e la percezione di insicurezza che si ha ancora nell’andare allo stadio. Un problema che la Lega di serie A sottovaluta da sempre: l’importante per i presidenti sono i soldi delle tv e gli abbonamenti (in calo, tranne eccezioni). Il resto non interessa. Ha fatto qualche iniziativa la Roma made in Usa, è vero, ma adesso deve studiare il sistema, con l’Osservatorio, in modo che chi ha riempito dopo anni la curva Sud, rispettando i criteri di legge (vedi controlli su questura on line), possa anche andare in trasferta. Fuori casa ormai sono pochissimi i tifosi: si è perso il gusto della trasferta. Della gita con gli amici. Situazione stadi: la legge adesso sta andando avanti alla settima commissione (istruzione pubblica e sport) del Senato: domani, martedì 9 ottobre, seguito della discussione altri emendamenti presentati da ben sei commissioni e della commissione parlamentare per le questioni regionali. Bisogna chiudere in fretta, prima della fine della legislatura: altrimenti rischia di saltare tutto. Ma i club non devono considerare un alibi questo disegno di legge fermo ormai da tre anni. Si diano da fare da soli. La Juventus insegna: anche se i tifosi della curva si lamentano dei prezzi troppo alti (di Coppa). Ma la scelta del club bianconero è quella di fare “selezione” come è successo in Inghilterra, dove il problema della violenza degli hooligans è stato risolto, almeno in parte, anche alzando il prezzo dei biglietti. Così una fascia meno abbiente non ha più potuto andare allo stadio. Giusto? In un momento di crisi è molto discutibile. La Juve ha tantissimi abbonamenti in campionato (27.378) ma in Champions non ha fatto mini-abbonamenti. Sbagliando. E se contro lo Shaktar le curve costavano 40 euro, chissà che prezzo metteranno quando arriverà il Chelsea?

Vola la Domenica Sportiva e Varriale cerca vie nuove
Enrico Varriale cerca di vivacizzare sempre più Stadio Sprint, sicuramente penalizzato dal calcio-spezzatino: ogni settimana un ospite in studio, ieri aveva Abete che ha promesso la riforma della giustizia sportiva (speriamo presto). Risultato: 9,36% di share, 1.182.000 spettatori per Stadio Sprint. Novantesimo Minuti tiene sempre la concorrenza di Cielo: 2.121.000, 14,65% di share per Franco Lauro. La Domenica Sportiva, condotta da Paola Ferrari, sta andando molto bene quest’anno: 13,73%, quasi dure milioni di spettatori (1.940.000). Non particolarmente efficace l’intervista di Carlo Paris a Gazzoni Frascara in “5 minuti di recupero”: 16,50% e 4.238.000 (la trasmissione arriva dopo il traino del Tg1).

[Fonte: Spy Calcio]

Per Corederoma
Paolo Nasuto