venerdì, Ottobre 04, 2024 Anno XXI


Martedì 6 marzo 2007, giorno da scrivere nel diario a futura memoria. Molti, circa tremila, potranno dire io c’ero, altri, circa un paio di milioni, potranno dire di aver goduto in tutte le gradazioni, dal maiale al furetto (con sfumatura riccio e jena).Noi invece ricorderemo questa serata, e stavolta il “noi” è molto più plurale majestatis che l’espressione del pensiero di CdR, coma una delle più grandi occasioni perdute.
Il black out che ha avviluppato la zona sud ovest di Roma ci ha inchiodato in ufficio e al telefono fino a quando l’evento di Lione, perché è stato un evento vero, si era praticamente già materializzato.
Abbiamo avuto giusto la possibilità di fare un paio di passaggi furtivi sulla telecronaca di Alfio Russo senza poterci soffermare. A volte responsabilità e delicatezza dei momenti vissuti impongono un compassato e assertivo distacco seppur con la frattaglia in subbuglio.
Abbiamo capito che le cose andavano alla grande senza purtroppo però avere il necessario conforto di messaggi amici o di facce sorridenti al contorno.
In altri termini una vera tortura. Uno di quei giorni che….si potrebbero definire demmerda (tuttoattaccato)!
Ci ha soccorso la tecnologia, consentendoci di registrarci la partita a futura memoria, partita che abbiamo avuto la possibilità di rivedere solo stasera e questo giustifica il motivo con cui rilasciamo l’editoriale di Cdr con questo ingiustificabile ritardo.
Che dire che già non sia stato detto oggi da radio, giornali e TV? Nulla.
Ed allora cominciamo con quella che una volta si chiamava confessione ad alta voce e che oggi si chiama outing.
Noi non appartenevamo al partito di quelli che se la sentivano calda. Anzi.
Come spesso accade in una vita lupina vissuta con serenità ci speravamo ma non ci credevamo.
Non per sfiducia, ma per una sorta di autoprotezione della coronaria abituata ad ogni gradazione di insulti, dal Liverpool allo Slavia Praga passando per Empoli e per i pareggiotti degli ultimi tempi.
La mattina avevamo preconizzato, noi di CdR ci consoliamo molto con il telefono, che se mai fosse accaduto che fossimo passati in vantaggio c’erano buone possibilità, il Lione si sarebbe aperto e noi avremmo potuto usare le ripartente che fortunatamente ci riescono tanto bene.
Non è andata propriamente così.
La Roma ha dominato oltre ogni rosea previsione e i francesi sono stati asfaltati.
Alcuni hanno voluto vedere in filigrana una sorta di replica della finale di Coppa del Mondo.
S.C! (is a short form for Sti Ca…..voli!)
L’Italia allora aveva balbettato, la Roma stavolta ha dominato come raramente, siamo sinceri, gli abbiamo visto fare all’estero nella nostra lunga vita di militanti tifosi giallorossi, soprattutto se gli opponenti erano squadre di questo rango.
Che succederà ora? Difficile dirlo.
La definizione di Magica, con cui molti di noi hanno per anni definito l’AS Roma, è nata e si è rafforzata in epoche in cui, forse proprio come oggi, eravamo rapaci con i potenti e mosciarelli con i deboli.
Certo era un’altra società, erano altri tempi e c’erano anche altre pretese.
Abbiamo sentito dire ad alcuni che oramai la CL è nostra e che siamo diventati improvvisamente i favoriti. Non scherziamo.
Noi non abbiamo necessità di cavalcare l’onda dell’entusiasmo per vendere quei prodotti fatti di carta, scritti fitti fitti, che si chiamano giornali.
Apparteniamo al partito di quelli che preferiscono custodire questa gioia sconfinata il più a lungo possibile, anche se non ci è stato dato di poterla condividere con i fratelli Romanisti in diretta, sperando che si replichi all’infinito.
Siamo quindi qui in attesa di essere di nuovo sorpresi mettendo a disposizione la scaramanzia, anche se riteniamo esagerato che per vivere un altro sei marzo debba rimanere senza corrente mezza città.
I riti vanno bene, ma non esageriamo.

Ad maiora