giovedì, Ottobre 03, 2024 Anno XXI


Da: La Stampa

Parla del suo Toro, ma anche di Nazionale e di violenza. Gianluca Comotto ha voglia di far sentire la sua voce di capitano. «Quello che è successo al povero tifoso della Lazio non c’entra niente con il calcio. Se un giorno sarò padre, penso che avrò delle difficoltà a far crescere mio figlio in Italia».

Domenica la serie A si ferma per la Nazionale. Ma la maglia azzurra per Comotto è un tabù. Stoccata: «Di terzini destri in Italia non ce ne sono molti e in pochi hanno il mio rendimento: ci sono Oddo e Panucci, quest’ultimo è un grande giocatore ma ha già la sua età». Secondo assalto: «Mi dà un po’ fastidio vedere giocatori convocati in Nazionale solo perché hanno giocato bene 4-5 partite consecutive: se giocassi in una squadra milanese o romana avrei più possibilità».

Però prolungare il suo rapporto con il Torino significherebbe diventarne un simbolo granata. «A parte Totti, altri giocatori bandiera nel calcio italiano non ne vedo. Neanche Alessandro Del Piero lo è: ha rinnovato con la Juventus, ma perché nessuno gli ha offerto gli stessi soldi della società bianconera. Totti invece ha fatto una scelta di vita, rinunciando ad altre squadre e a ingaggi anche più ricchi».