giovedì, Ottobre 03, 2024 Anno XXI


Autore: Albe

Mia figlia ha otto anni e pratica atletica leggera. Domenica ha corso la sua prima gara competitiva.
La sera prima l’ho vista agitata e preoccupata, spaventata di deludere i suoi genitori.
L’ho presa in braccio e le ho detto che io sarei stato lungo il percorso, che avrei fatto il tifo per lei dal primo all’ultimo metro, che l’avrei sostenuta. E soprattutto, qualunque fosse stato il risultato, l’avrei amata sempre, e per sempre.

Poche ore dopo, quando Cicinho aveva gia’ segnato il suo spendido gol nella porta del povero Arturo, ho ripensato a quelle parole.
Ho pensato che, fatte le debite proporzioni, si attagliavano perfettamente ai miei sentimenti verso la mia Roma. Io ci saro’ sempre, dal primo all’ ultimo metro, e sempre l’amero’.
A chi dice di vergognarsi di essere della Roma dico di scegliersi un’altra squadra. L’amore non si cancella per una, due, dieci sconfitte. Non si cancella per gli errori clamorosi che societa’, tecnico, squadra, possono compiere. Non si cancella per le arrabbiature e il dolore che ti vengono inferti da chi ami. L’amore non include la vergogna.

Io non mi vergognero’ mai di mia figlia. Io non mi vergognero’ mai della mia Roma.

Per la cronaca, domenica mattina Francesca e’ arrivata seconda e ha vinto la sua prima coppa.