sabato, Ottobre 05, 2024 Anno XXI


da Il Messaggero – ilromanista.it

Cícero João de Cézare (Cicinho)“Voglio restare e sogno di vincere il derby con un mio gol”. Cicinho racconta a Il Messaggero come sta vivendo la vigilia della partita più importante della stagione. Dice il brasiliano: “Voglio vincere la mia sfida. Finora a Roma nessuno ha visto il vero Cicinho. Gli stessi miei problemi li stanno attraversando i nuovi arrivati. Io non voglio andare via, poi se la società ha bisogno di cedermi, vedremo. Ma io non scappo, sono abituato ad affrontare le difficoltà”.

Cicinho, c’è il derby. “Una gara tesa come sempre. Per noi conta solo vincere”.

Non è un buon momento per lei, tantomeno per la Roma. “L’autogol di Bologna mi ha distrutto, sto recuperando solo ora. Non ho dormito per tre notti. Ero solo a casa, la mia famiglia è in Brasile. Non è stato facile, mi sono sentito in colpa. Dio mi aiuta in certi momenti”.

Ha sentito parlare di Paolo Negro? “Sì e spero non capiti a me, sarebbe terribile. Già non è stato bello sentire i tifosi bolognesi invocare a gran voce il mio nome. No, meglio dimenticare. Pensi, io quell’autogol l’ho fatto, ne ho sentito parlare, ma non l’ho più potuto vedere. In questi giorni ho spento la tv, solo musica brasiliana”.

La sua stagione non era cominciata nemmeno benissimo. Ci riferiamo alla non convocazione per la gara di Supercoppa contro l’Inter. “In quel periodo, ero fuori di testa. Quando ho saputo che non avrei giocato, mi sono arrabbiato. Spalletti mi ha chiesto di starmene tranquillo a casa, mi ha spiegato che lui, giustamente, non garantisce il posto a nessuno”.

Sua moglie non voleva più stare a Roma, questo era il problema? “Sì. Ora è in Brasile per motivi personali familiari. Ma tornerà a gennaio. Mi manca, ho bisogno che stia qui con me, lei e mio figlio”.

Pensa di andare via a gennaio? “No, io voglio restare. Vincere la mia sfida. Finora a Roma nessuno ha visto il vero Cicinho. Gli stessi miei problemi li stanno attraversando i nuovi arrivati. Io non voglio andare via, poi se la società ha bisogno di cedermi, vedremo. Ma io non scappo, sono abituato ad affrontare le difficoltà”.

I suoi rapporti con Spalletti non sono buonissimi. “Non è vero. Io a lui devo molto. Alla fine mi fa giocare spesso. Con lui devo fare il terzino attento, a me piace attaccare sempre, ma mi adeguo”.

Giocare il derby adesso, quanto le fa paura? “Se guardassimo la classifica, scenderemmo in campo con troppi timori. Bisogna pensare che sia l’ultima gara ed essere sicuri di vincere. Deve essere così”.

E se così non sarà? “Sarebbe un problema grosso. Ma non ci penso”.

Faccia una previsione: lo giocherà il derby? “Sì”.

Senza fantasmi bolognesi? “Assolutamente. Sogno di vincere con un mio gol, vero”.

Nella Lazio ci sono molti argentini. “Per noi brasiliani sarà un derby nel derby”.

Racconti i derby che ha vissuto non a Roma. “In Spagna si vive in quei novanta minuti e basta. In Brasile ce ne sono tanti e, se ne perdi uno, ti puoi rifare qualche settimana dopo vincendone un altro. Qui è unico. C’è questo e basta. Se perdi devi aspettare mesi per rigiocarne un altro”.

Avete studiato la Lazio? “Abbiamo solo pensato a noi. Alla nostra testa, alle nostre gambe. Alla maniera migliore per andare in campo. Siamo carichi, questa partita potrà aiutarci a svoltare”.

Ma la Roma è così malata? “Qualche problema c’è. Non esiste una squadra che ogni stagione va bene. E comunque siamo stati parecchio sfortunati, specialmente con gli infortuni”.

Il gruppo è unito, dite tutti così. “E’ la verità. Le dirò: è unito più adesso di un anno fa. Vedrete”.