mercoledì, Settembre 25, 2024 Anno XXI


Sabato 27 marzo 1993. Centro sportivo Fulvio Bernardini a Trigoria. La Roma Primavera sta affrontando l’Ascoli. Nel primo tempo, Francesco Totti, giovanissimo “centrocampista con spiccate attitudini offensive” (la definizione è uspunta da Il Messaggero), segna un gol che poi risulterà decisivo. Vujadin Boskov, che sta assistendo alla gara, chiama vicino a sé l’allenatore dei giovani giallorossi, Luciano Spinosi: “Mi serve quel ragazzino per Brescia”, ordina lo jugoslavo. Così Totti viene sostituito nella ripresa e, quando i suoi giovani compagni sono ancora in campo, sale sul pullman della prima squadra, destinazione Brescia.

Domenica 28 marzo 1993. Stadio Rigamonti. Totti siede in panchina, sorridente e disteso (foto). La Roma, con Cervone; Garzya, Aldair; Tempestilli, Benedetti, Comi; Mihajlovic, Bonacina, Caniggia, Giannini (Salsano dall’83’), Rizzitelli, ha ampiamente schiantato le velleita del Brescia di Mircea Lucescu, così schierato: Landucci; Brunetti, M. Rossi; Domini, Paganin, Bonometti; Sabau, Schenardi (Piovanelli dal 75’), Raducioiu, Hagi (Negro dal 50’),Giunta. Nel primo tempo, infatti, al 22’ una folata di Caniggia per l’1-0, e una punizione bomba di Mihajlovic al 26’, hanno fissato il punteggio su un tranquillo 2-0.

All’88’, Boskov si volge verso la panchina: “Ragazzino, scaldati che vai al posto di Rizzitelli). Di ragazzini in panchina ce ne sono tre. Uno, Dario Rossi, è un difensore, quindi non tocca a lui. “Io credevo che il mister si rivolgesse a Muzzi”, racconta Totti, e non si muove. Allora Boskov si spazientisce: “Allora, lo vuoi fare questo esordio in serie A, o no?!?”. Così Francesco sveste svelto la tuta e va in campo. Forse non tocca neanche un pallone, ma quella partita non potrà dimenticarla mai. Sarà la prima di una lunghissima, stratosferica serie.

Verranno poi i grandi successi, grazie anche ai consigli del “padre putativo” Carletto Mazzone. Un padre, pur se putativo, è sempre un padre. Totti, il 29 settembre del 2003, a Brescia contro la squadra del suo vecchio maestro, si scatena: Segna al 30’ su rigore (foto), al 41’ su punizione (foto) e con una botta dal limite all’81’, per un sontuoso 3-2 che nemmeno le “prodezze” di Dondarini (record mondiale: 2 rigori in 15 secondi) riuscirà a rovinare. Ma Carletto, quando Totti gli rovina quasi addosso in preda ai crampi si precipita insieme ad Ernesto Alicicco ad afferrargli il piede per cercare di mandar via il dolore

Prima tripletta in serie A per Totti, ancora a Brescia, e neanche questa partita il Capitano la dimenticherà mai.