domenica, Settembre 22, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Alla vigilia di Roma-Lazio, Aurelio Andreazzoli incontra i giornalisti nella sala stampa di Trigoria. Ecco le dichiarazioni integrali dell’allenatore:

Aurelio AndreazzoliCome sta vivendo personalmente questa vigilia sempre suggestiva e carica di pressioni. Lei sarà all’esordio da primo allenatore…
L’ho già vissuta tante volte con molta partecipazione, molto sentimento e molta apprensione. Possiamo moltiplicare per due”.

Non so se questa moltiplicazione, una mano l’ha data anche questa visita del presidente James Pallotta. Vi ha detto qualcosa? Che cosa può portare a voi questa sua presenza?
E’ il nostro presidente e quindi non abbiamo molte occasioni per stare insieme. Il solo vederlo è un piacere, solo per il rapporto che lui ha sempre dimostrato con tutto l’ambiente. Con la squadra in particolare. E’ un piacere solo questo. E’ venuto a farci visita in un’occasione che è speciale. Quindi questo ci dà ancora più soddisfazione. Speriamo di dare noi a lui la soddisfazione che merita“.

Faccio un passo indietro. A Palermo, al di là del risultato, è mancata un po’ di determinazione, che era stata il filo conduttore della sua Roma. Come ha lavorato in questa settimana?
Io credo che sei stato troppo buono nel giudicare la nostra prestazione domenica, dicendo che è stata un po’ sotto tono. E’ stata molto sotto tono. Questo è il motivo per cui noi siamo usciti sconfitti da Palermo. Molto semplicemente ho mostrato ai calciatori e ho chiesto loro di ricercare quali erano, secondo i filmati che ho preparato, i motivi per cui è successo tutto quello che è successo. Credo che ne abbiano preso atto e so che sanno perfettamente quale sia la strada per vincere un confronto e quella invece per perderlo. Il confronto è tra persone o gruppi e all’interno di queste sfide c’è l’obiettivo di superare l’avversario diretto o un gruppo che ci sta di fronte”.

Dal punto di vista tattico, immagina una Roma capace di cambiare il modo di stare in campo durante i 90 minuti per la qualità dei giocatori che possiede oppure sta cercando di individuare un modulo che possa essere un punto di riferimento fisso per la partita?
Per quanto riguarda la mia storia, abbiamo dimostrato di avere una linea più o meno da dover seguire. Però abbiamo dimostrato anche all’interno delle gare che possiamo cambiare. Credo di aver già detto altre volte che noi abbiamo la capacità di farlo, perchè i nostri calciatori si adattano al poter fare questo tipo di variazioni“.

Lei è uno di quelli che pensa che il derby è una partita che vale solo tre punti o vale di più? Ranieri lo vinse con Totti e De Rossi fuori dal campo. Per lei c’è qualcosa in più che i giocatori romani possono dare o davvero può essere un fattore negativo per la troppa pressione?
C’è un po’ di tutto rispetto a quello che hai detto. Sicuramente il derby vale tre punti per la classifica, però è certo che vale molto di più di quello che sono i tre punti. Su questo non ho nemmeno il minimo dubbio. Per me vale molto di più, credo che lo valga anche per la squadraCerto è che se questa valenza deve portare negatività, allora sarebbe meglio che non ci fosse, però questa valenza c’è. E’ inutile negarlo. Su tutti, nessuno esclusoLo è anche per i nostri avversari. Dopo bisogna vedere se per essere squadra e per essere degni di una sfida di questo tipo, bisogna anche mettere in campo la caèpacità di sopportare e sfruttare in maniera positiva questo tipo di pressioni”.

Il calcio è anche psicologia. La Roma viene da una striscia di sconfitte nel derby. Questo è un problema in più a livello psicologico?
Può esserlo, però quello che è decisivo è che tu devi giocare domani una partita alla quale tieni molto. Credo che potrebbe influire di più l’ultima partita che abbiamo fatto che non la storia dei tre derby persi. Sotto l’aspetto psicologico quella qualcosina ci toglie. Spero di no però ci potrebbe stare. Noi avremmo avuto il piacere di giocarla con tre punti in più in classifica e con delle convinzioni che avevamo maturato fino alla partita con il Parma. Convinzioni molto importanti che non abbiamo dimenticato. Invece di incrementarle le abbiamo stoppate”.

Il presidente è soddisfatto della stagione, ma ha detto di non aver capito solo la partita di Palermo. Lui le ha chiesto di quella partita? Lei come l’ha spiegata? Negli ultimi tre derby, la Roma ha giocato più di due ore e mezza in inferiorità numerica. Lei ha lavorato su questo aspetto con i giocatori?
No, non abbiamo parlato della partita di Palermo. Il presidente è uno positivo come anche io lo sono. Ci è venuto spontaneo di parlare di quello che è il futuro immediato. Cioè della partita di domani. La seconda domanda presuppone una considerazione importante. Va a riprendere la precedente risposta. La partita va giocata in molte maniere. Naturalmente non abbiamo nominato il controllo dei nervi, che è decisivo. Non credo che in Serie A se giochi in inferiorità numerica puoi pensare di avere dei vantaggi, anche per breve tempo. E’ chiaro che chi non riuscirà ad avere questo controllo avrà uno svantaggio certo“.

Personalmente come lo vive? E’ il derby di Andreazzoli, per guadagnarsi un’altra conferma?
Prima sono stato modesto e ho moltiplicato per due. Però potevo moltiplicare per un numero un pò più alto. Lo sto vivendi con raziocinio, perchè questo è il mio lavoro. Ho fatto quasi tutto quello che avevo in animo di fare all’inizio della settimana. Mancano solo pochi dettagli che mettiamo a posto tra oggi e domani mattina. Lo vivo con molta tensione e molta partecipazione, ma con la gioia di partecipare in prima persona. Non credo che sia un privilegio di molti poter disputare in prima persona il derby di Roma. Per me è un grande priivilegio e me lo voglio godere fino in fondo”.

Curiosità tattica. Ha senso giocare con una difesa a tre contro una squadra che ha tanti centrocampisti e solo un attaccante, probabilmente Klose?
“Potrebbe avere senso, come potrebbe non averlo. La domanda è lecita”.

Può analizzare le due squadre dal punto di vista dei valori tecnici? Perché il cammino della Lazio è stato più sereno e meno burrascoso rispetto a quello della Roma? Perché secondo lei la Lazio gioca su tre competizioni e la Roma no? Perché questa differenza, a parità di valori tecnici?
“Non lo so da cosa dipende. E’ innegabile che la Lazio ha dimostrato di essere una squadra importante. Non è semplice stare su tre competizioni ed essere sempre competitiva, pur avendo qualche difficoltà che hanno sempre limitato con una delle due coppe, rimettendosi subito in condizione ideale. Questo dimostra la forza che ha. E’ una squadra che stimo moltissimo per le caratteristiche che ha.  Per il carattere, la partecipazione e le individualità, e anche per il lavoro dell’allenatore. E’ una squadra che piace. E una squadra da battere”.

De Rossi, è preoccupato per come approccerà questa partita, visto che la sente particolarmente  e a volte l’ha sbagliata?
“Diciamo sempre che De Rossi è un campione. Un campione deve saper controllare queste cose. Credo che le controllerà. Non ha avuto l’annata più felice della sua carriera, ha la possibilità con il derby di domani di riprendersi tutto e di confermare e dimostrare quello che dice da tempo il suo allenatore: cioè che è in netta ripresa ed è un giocatore sempre importante. Ha la possibilità di dimostrarlo a tutti quanti”.

Ci assicura che la Roma non sbaglierà la gara?
Non te lo assicuro, non voglio prendere in giro nessuno. L’approccio è ottimale, siamo certi di quello che vogliamo fare, nessuno la snobberà. Ma come faccio a dirti che tipo di gara sarà? Come tutte le gare di questo livello, non si sa che risvolti possono prendere per l’una e per l’altra squadra”.

La Roma veniva da un buon periodo, prima di Palermo. Perché la Roma ‘stecca’ sempre al momento di fare il salto di qualità? Chi è più forte tra Roma e Lazio?
“Non vedo una squadra più forte. Penso alla mia, e le cose che ho visto fare mi danno un ottimismo incredibile. Anche la Lazio ha fatto cose importanti. Come mai ‘stecchiamo’ ogni tanto? Ce lo domandiamo da sempre. E’ una situazione conosciuta. Non capita solo alla Roma. E, effettivamente, prima di Palermo la striscia positiva faceva ben sperare. Non so cosa sia successo, avevamo preparato la partita con dovizia di particolari. Ma è  venuta fuori quella partita lì. Inutile dire i motivi, sembrerebbero scuse che non voglio accampare. Ad esempio, nei primi minuti abbiamo avuto difficoltà fisiche, cinque-sei giocatori non riuscivano a rompere il fiato. Non vorrei accampare scusanti, ma abbiamo analizzato anche questi aspetti”.

Lei prima ha detto di aver parlato del futuro immediato con Pallotta. anche del futuro prossimo? Visto come si presenta la Roma, lei ritiene che la squadra abbia un solo risultato?
“E’ quello che ci sarebbe il massimo della soddisfazione e quello per il quale lavoriamo. Un pareggio sarebbe una mezza sconfitta? Dipende come arriva, bisogna valutare al ’90. Se l’avversario è bravo quanto te è difficile batterlo. Ma è necessario fare un pochino di più di quello che facciamo di solito. Sfruttando una componente essenzaile per noi: il nostro pubblico. Ci saranno 55.000 persone, gran parte dei quali con i nostri colori. E sappiamo quanto il nostro pubblico possa incidere. Avremo il dovere di ripagare le aspettative di quelli che accorreranno a darci una mano. Per il futuro immediato, non ne abbiamo parlato ma non è assolutamente il caso di parlarne. Il mio futuro è fare bene il mio lavoro, cercando di tirare fuori il meglio”.

Questa partita è l’ultima spiaggia per l’Europa?
Le partite diminuiscono di qui alla fine, tutte le occasioni perse non si possono recuperare. Prima di entrare qui ho visto il Milan che sta vincendo a Firenze, per esempio… le partite sono ancora tante, la classifica è li, dipende da cosa siamo capaci di fare. Se le vinciamo tutte, è evidente che l’Europa si avvicina. Non sarà facile, ma il nostro tentativo deve essere quello. Se non ne vinci molte, le possibilità diminuiscono.

Che tipo di convinzioni sono venute meno con la sconfitta di Palermo? Sulla classifica o sul lavoro che sta facendo sulla squadra? Le pressioni del derby?
Sono dovute alla classifica, certamente. dopo la partita di Parma ho detto di aver visto una squadra in grado di costruire qualcosa di importante. A Palermo abbiamo fatto un passo indietro, noi abbiamo necessità di fare due passi avanti alla volta. Se avessimo avuto un andamento più fluido dall’inizio del campionato… non è che ci hanno fatto male gil altri. Ci siamo fatti male da soli. Ci meritiamo questo carico e dobbiamo sopportarlo”.

Affrontare una squadra molto uttile può essere un problema? Perché il saluto ai tifosi è stato fatto solo da una delegazione e non da tutta la squadra?
Per me è sempre un problema, la duttilità da’ imprevedibilità e questo va annoverato tra i principi del possesso come un fatto positivo. riguardo a ieri, non è stata una delegazione. Mi sono attardato a lavorare in campo, la gente che era stata fatta entrare ha partecipato all’allenamento, anche se da lontano. Poi siamo rimasti una decina in campo e siamo andati a salutare i tifosi, firmando qualche autografo e fatto qualche foto, non c’era alcuna delegazione”.

Le condizioni di Destro, come sta adesso?
Diciamo che è migliorata quella situazione. Mattia può darci una mano. Oggi posso dire che lo possiamo utilizzare. Anche se part-time”.

Pjanic può giocare più avanzato, con De Rossi e Bradley in copertura, ma gli scorsi mesi ci sono state polemiche sulla sua convivenza su Totti…
Se ci sono problemi di convivenza tra due fenomeni, allora è grave (ride, ndr) e’ come dire che non c’è convivenza tra Xavi, Iniesta e Messi. Magari ne avessi di più. Se Pjanic gioca più avanti? Non confermo”.

Ha fatto tanti derby con tanti allenatori, questo è il primo da allenatore. Cosa significa per lei?
Significa che, mentre prima partecipavo con molta apprensione, ora non c’è solo l’aspettativa del tifoso della Roma e del professionista. Ora sono  nella condizione di caricarmi di tutte le responsabilità di contorno. E sono molte. Quella che mi pesa particolarmente è la simpatia che mi viene dimostrata e le aspettative che la gente ha nei miei confronti. Sono tanti, quelli la fuori, e hanno una passione incredibile. Non è un peso insopportabile, mi motiva e mi da carica. Mi devo assumere un po’ di responsabilità nei confronti di tutti, e questo mi pesa un po’”.

Un ulteriore vantaggio, la Lazio giovedì rigiocherà in coppa dopo aver perso in maniera pesante…
Questo bisognerebbe chiederlo all’allenatore della Lazio. Chiaro, è un impegno importante, ma aspettiamo la fine della partita e possiamo fare questa valutazione in maniera più oggettiva”.

Cosa ne pensa di Petkovic?
Non l’ho mai incontrato, ma ci siamo incrociati in una diretta televisiva e gli ho fatto i complimenti, per come si pone e per le cose che dice. Il lavoro dell’allenatore non può essere non giudicato in maniera positiva”.

Derby più di carattere o più di classe?
Penso di tutte e due“.