lunedì, Settembre 16, 2024 Anno XXI


da romanews.eu

Alla vigilia del match contro il Torino, mister Andreazzoli incontra i giornalisti:

Aurelio AndreazzoliQual è un aspetto, uno su tutti, che è più mancato alla Roma nelle ultime due partite?
“Nelle ultime due partite… non mi sento di accoppiarle, perchè sono state completamente diverse. Mentre nella prima, che abbiamo già analizzato, è molto facile riscontrare e trovare punti negativi perchè ce ne sono stati a iosa, compreso come abbiamo approcciato la gara, nella seconda partita tutto questo non c’è stato, anzi, io l’ho giò analizzata a caldo e ora posso farlo in maniera molto più completa e più oggettiva… e onestamente non si discosta dalla mia analisi fatta a caldo. La Roma, che è stata tacciata di approccio alla gara insufficiente, non lo è stata affatto, anzi è stata esemplare, abbiamo fatto il primo quarto d’ora ottimo, sotto tutti i punti di vista, andando a ricercare quello che volevamo ricercare, riuscendoci a volte sì a volte no, più volte sì che no, abbiamo creato i presupposti importanti, ci è mancata la conclusione, ma abbiamo creato i presupposti importanti per essere contenti. E poi abbiamo subito il gol della Lazio che ci ha tagliato un po’ le gambe, ma per un quarto d’ora, dal 35′ in poi abbiamo rifatto la partita normale, giusta, quella che doveva fare una squadra che inseguiva. E, dopo il calcio di rigore, siamo stati una squadra esemplare fino alla fine della partita, agevolati dall’espulsione che è avvenuta a circa 20 minuti dalla fine, siamo stati agevolati, ma abbiamo fatto una gara importante. Potevamo anche averla persa, ma potevamo anche averla vinta, quindi tutte le analisi successive sarebbero state condizionate dal risultato come sempre avviene”.

E’ rimasto deluso da Osvaldo? Si aspettava di più da lui?
“Osvaldo è un grande e il risultato sportivo deve essere da grande. Il ruolo di un attaccante è un ruolo particolare, la storia ne racconta a iosa. Quando un attaccante non trova la via del gol fa sempre fatica a trovare e mantenere l’equilibrio giusto. A lui è successo questo. E’ stato anche sfortunato nell’essersi creato delle situazioni che sono state ingigantite quasi sempre e siamo entrati in un vortice che lo ha danneggiato. Ma la realtà, quella vera che noi conosciamo bene, non è quella raccontata quotidianamente sui giornali e dai media in generale, perchè la realtà che conosciamo noi nello spogliatoio è completamente diversa, anche se come tutte le realtà è suscittibile di miglioramento, anche nel caso di Osvaldo è così ma è così anche in generale. Mi dispiace, non sono deluso, mi dispaice che lui non riesca ancora ad ottenere quello che è nelle sue aspettative e anche nelle aspettative del pubblico, ma non dimentichiamoci che se guardiamo la classifica dei cannonieri o se guardiamo il suo percorso fino a dicembre erano pochi quelli non entusiasti, non delusi o contro Osvaldo, ma erano entusiasti. Bisogna avere anche un po’ di memoria, nel calcio la memoria è una cosa difficile da mantenere viva, però io credo che ci ha capacità di giudizio, un po’ di memoria la deve avere, se poi uno non la vuole avere il discorso è totalmente diverso e non mi riguarda più”.

Con il Torino partita difficile da preparare, perchè i granata pongono problemi tattici importanti, poi perchè dopo c’è una partita fondamentale per la Roma, e poi perchè ci sono 5 diffidati. Quale fattore gli ha creato più pensieri?
“Intanto l’aspetto tattico del Torino, lei ha detto una cosa che io ho detto stamane e che ho fatto anche vedere ai miei calciatori. Nella riunione che abbiamo fatto prima dell’allenamento abbiamo proprio evidenziato l’aspetto e io mi sono rivolto ai giocatori dicendo questo: il Torino è la squadra con la fisionomia, con l’identità più precisa e definita della Serie A, questo per merito dei suoi calciatori ma principalmente per il suo allenatore. E quindi questo è un problema per tutte le squadre che lo affrontano e per chi fa il mio mestiere. Noi abbiamo un’idea, la perseguiremo, l’abbiamo trasmessa ai calciatori, speriamo di riuscire limitare quelle che sono le peculiarità di un avversario che fa della tattica una parte così importante. E poi le altre componenti che lei ha citato sono forse in misura minore, ma ugualmente importanti perchè vanno considerate”.

Ieri Zeman ha detto ‘Questa squadra non può avere un’identità precisa’. Perchè l’ha detto? Vuole commentare?
“Perchè l’ha detto se lo chiede a me sarà difficile che le dia una risposta. Ma non le do una riposta nemmeno al resto, perchè è una cosa che non voglio commentare”.

Lei ci ha detto che la realtà che viene raccontata tutti i giorni è diversa da quella dello spogliatoio. Allora le chiedo: Osvaldo sta bene dentro lo spogliatoio della Roma? Lo spogliatoio non comincia a mostrare segni di insofferenza verso certi comportamenti?
“Quello che emerge all’esterno esce sempre in maniera difforme da quella che è la realtà. Se io vi vengo a raccontare che nello spogliatoio non succede mai niente datemi dello stupido, ma io stupido non lo sono, e questo non ve lo racconto. In qualsiasi situazione e in qualsiasi associazione succede qualcosa quando ci sono dei rapporti interpersonali, credo anche nella tua famiglia, come nella mia e come in quella di tutti i presenti qui. Naturalmente come in ogni famiglia non si vanno a raccontare le cose che escono e che succedono nella propria famiglia e gli interlocutori dovrebbero anche avere il buon gusto di preoccuparsi di quello che avviene nelle proprie famiglie, senza occuparsi sempre ed esclusivamente di quello che avviene nelle famiglie degli altri. Io credo che questo sia un principio di buona educazione. Se poi quello che io racconto della tua famiglia o di quella di un altro non corrisponde nemmeno a verità allora la cosa diventa ancora più importante e fastidiosa. Comunque sia sono affari nostri, affari del gruppo e non sono affari dell’esterno, noi abbiamo tutte le capacità per gestire qualsiasi situazione, anche quella più grave, che comunque ‘purtroppo’ non è mai accaduta”.

Questa squadra l’anno scorso partiva per le trasferte anche il giorno stesso della partita, stavolta si decide di partire addirittura tre giorni prima, una cosa che non accadeva da anni. I ritiri casalinghi perchè non si possono fare nella Roma?
“Questa sera siamo a Torino, domani sera siamo a Torino, martedì sera siamo a Milano, mercoledì sera siamo a Milano. Dov’è il ritiro di tre giorni che state dicendo voi? Lunedì saremmo a Roma e poi sia martedì che domenica siamo o a Torino o a Milano. Allora per motivi che sono i nostri, ma se volete ve li dico, e sono i nostri, perchè sarà prerogativa di una società e di un gruppo prendere le decisioni che vuole senza che ci sia una dietrologia che non comprendo, ma c’è sempre questa dietrologia. Sarà prerogativa di decidere per rendere la logistica di una trasferta ravvicinata più semplice possibile come quella di evitare un ritorno a Roma domenica, un allenamento lunedì e una ripartenza per Milano, un ritorno da Milano, perchè domenica prossima dobbiamo giocare anche con il Pescara. Quindi abbiamo voluto innanzitutto rendere agevole questa doppia trasferta, cercando una sistemazione a metà strada o molto vicina a Milano. Non solo questo però. Perchè siccome noi sappiamo, che voi lo evidenziate giustamente sempre,  che siamo in un momento della stagione che è molto importante per noi. E’ importante o no? Se lo è dobbiamo fare tutto il possibile per renderlo il più efficace possibile. Se siamo troppo attenti è troppo, se siamo poco attenti non capiamo niente e non sappiamo fare il nostro lavoro perchè non siamo attenti. Ma la vogliamo prendere una misura ragazzi, o no? Non c’è una misura. E’ tutto esaltato, tutto esagerato. Le prime volte che sono entrato qui dentro avevo la speranza… i rapporti sono ottimi, anzi, non posso lamentarmi e vi devo ringraziare, però speravo cambiasse un pochino questa voglia di polemica continua. Il mercato è già aperto, dei giocatori, degli allenatori, tutti quelli che partono, tutti quelli che vengono, chi è che vuol bene alla Roma? Non c’è nemmeno uno che vuol bene alla Roma? Questo è disturbare. Perchè sapere che pinco pallino sicuramente non sarà più della Roma perchè non la vale etc. etc. non credo che sia un vantaggio. Allora uscite allo scoperto e dite chiaramente chi vuol bene e chi vuol male alla Roma. Quando sono entrato qui dentro io chiedevo un rapporto di questo tipo, però non c’è, non lo vedo. Lo sento, non lo leggo perchè i giornali non li leggo, ma me lo riportano, poi un po’ di rassegna stampa la devo leggere perchè devo essere al corrente, ma ne farei volentieri a meno. Però non è la maniera, non è costruttivo e poi ci domandiamo com’è che la Roma ha sempre questi problemi. Può darsi che siano anche questi i problemi”.

Noi non siamo qui perchè vogliamo bene alla Roma, noi dobbiamo avere anche un occhio critico…
“Se uno scrive una cosa non vera che lede il comportamento della mia squadra, io cosa devo dire, che gli vuoi male? Non lo voglio dire che gli vuoi male, allora uso un eufemismo e dico che non gli vuoi bene. Non c’è una via di mezzo. Io vi ho ringraziato individualmente per il comportamento che avete con me perchè mi avete sempre trattato bene, come del resto vi ho trattato io. Io sono qui per aiutare la squadra non per fare carriera, perchè la società me l’ha chiesto e lo faccio molto volentieri, lo faccio h24 sempre, tutto il giorno qui, allora permetti che mi da fastidio tutto quello che può infastidire la squadra. Io sono contro tutto quello che infastidisce la squadra, compresi i comportamenti dei calciatori se infastidiscono la squadra”.

Con Luis Enrique venne fuori il problema che questa squadra mancava di personalità, anche con Zeman è uscito lo stesso problema. Qual è il suo giudizio in merito, possibile che questo sia uno dei proiblemi della Roma?
“Sì, è possibile, ma è anche fisiologico quando si è in costruzione di un qualcosa che non voglio chiamare come tutti chiamano. Io mi ricordo che la proprietà, anche il presidente, ha parlato in termini di tempo lunghi per la costruzione di una cosa nuova, la ricerca di calciatori che possono essere importanti per il futuro, lo svecchiamento che è stato fatto, tutto questo ha bisogno di un tempo che sia fisiologico. Noi lo sappiamo benissimo, nel calcio, non solo a Roma, ma in Italia in particolar modo, c’è questa necessità che il programma triennale diventi trimestrale, così succede sempre, o un programma quinquennale che diventi di 5 mesi, e 5 mesi sono già tanti, c’è l’ansia del risultato. Lo capisco, è comprensibile, qual è la società, e io stesso, che non vorrebbe un risultato tutto e subito nella maniera più soddisfacente possibile. Quindi nel discorso di costruzione che abbiamo fatto prima, c’è anche un discorso di personalità, che deriva dalla qualità dei calciatori, dall’esperienza dei calciatori e da tante altre cose“.

Secondo lei Destro e Osvaldo possono giocare insieme?
“Destro può adattarsi, è un giocatore che si adatta di più, Osvaldo è un pochino più definito come calciatore però Destro (e lo ha già dimostrato, perchè ricordo che giocò una partita molto bene a Milan contro l’Inter, poi non so altre volte) è un calciatore che può farlo”.

E’ stata questa la settimana delle grandi polemiche arbitrali da parte dell’Inter. Lei teme che mercoledì ci sia un’attenzione particolare da parte dell’arbitro nei loro confronti? Come ha valutato l’uscita del Presidente Moratti, è un atteggiamento che condivide da parte di una società?
“Io giudico il mio atteggiamento, il mio profilo e il profilo della mia società, e quindi non parlo di arbitri se non in senso positivo”.

Volevo farle un preambolo. Lei dice che difenderà la squadra, ma adesso c’è anche una squadra che non ha centrato nessuno degli obiettivi dunque è normale che ci sia fermento…
“Sono d’accordo…”

Farebbe a meno di continuare questo campionato per concentrarsi alla partita di Coppa Italia che forse è l’unica strada che ha la Roma per salvare il salvabile e raggiungere una Coppa che ora sembra lontana anni luce? E’ già finito il Campionato della Roma?
“Il tuo preambolo dimostra che il campionato della Roma non è finito, l’hai detto tu stesso che abbiamo ancora obiettivi che sono vivi, sia di classifica che con la semifinale di Coppa Italia. Per il resto hai ragione, capisco il malumore e capisco che le aspettative erano di altro ripo. Io non mi sono messo qui a difendere una parte, ma cerco di essere il più obiettivo possibile, valutando le cose e non posso darti torto. Non posso però togliere la partita di Torino, che è una partita da giocare. Anche l’Inter, credo, vorrebbe tre giorni o quattro puliti prima della semifinale, ma questo non è possibile quindi parliamo di aria fritta”.

Voler bene alla Roma per lei significa accettare e non sottolineare anche tutti gli obiettivi non raggiunti da tre anni? E’ una squadra sensibile se la squadra viene scossa da un litigio riportato dai giornali?
“Questa è una domanda che mi ha fatto già la tua collega e alla quale ho già risposto. E’ la stessa sfera. Se io ho timore ad affrontare una situazione negativa significa che non ho una spiccata personalità, quindi è la stessa sfera. Sottolineare gli aspetti è il vostro mestiere, ci mancherebbe altro, altrimenti non saremmo qua, quindi è lontano dal mio pensiero togliervi il diritto di critica e di giudizio di quello che avviene; io mi riferisco al fatto di inventare alcune cose o di ingigantirle, dando l’impressione che ci sia gusto di ingigantire. Anche il mercato, non è possibile si faccia sui giornali, quando mai, come è possibile, lo farà la società il mercato no? Tu dove lavori, in radio? Come lavoreresti se ogni giorno ti dicessero che nella tua radio pronti a darti un calcio nel culo, o che ti buttano fuori perchè prendono un altro che è più simpatico di te, più bravo di te? Tu ci lavoreresti volentieri lì dentro o no? Se senti questo nell’ambito in cui lavori non lavori più sereno, e così succede anche nella tua famiglia se senti che non sei apprezzato dalla tua famiglia, succede così, sono le dinamiche della vita. Uno che fa un lavoro anche particolare, bello, ben retribuito etc. ma un lavoro di prestazione, dentro la quale ci sono tante componenti che possono condizionare o agevolare la riuscita del tuo lavoro è ancora più complicata la cosa, non è un lavoro materiale ma un lavoro di prestazione, di massima prestazione. E’ giusto richiedere la massima prestazione perchè sono atleti di un certo livello ma sono persone e se c’è questo tam tam continuo. Finchè c’erano gli obiettivi non c’era il mercato, ora non ci sono più obiettivi e il mercato è finito etc., è a questo che mi riferisco quando dico che non si vuol bene, non vuol bene chi fa così, poi il diritto di critica ci mancherebbe altro, anzi, come vedi non ho problemi a dire ‘sì hai ragione’, come ho detto prima. Certo non posso essere d’accordo su quelle che ritengo stupidaggini”.

Ad oggi lei ha trovato la quadratura della squadra o è ancora un processo in costruzione?
“Questa domanda mi piace perchè faccio autocritica, non perchè mi stai facendo un complimento. Nel tempo che abbiamo avuto a disposizione questa identità l’abbiamo trovata a tratti, evidente, a tratti è scomparsa, l’abbiamo avuta per un tempo e poi l’abbiamo persa, in certe partite per tutto il tempo, e per diversi motivi siamo stati costretti, avendo questa condizione negativa di avere poi subito la partita successiva e non avendo avuto la possibilità di costruire nel periodo di non agonismo una condizione logica. Quindi avendon questa condizione negativa, lì siamo indietro, hai ragione, siamo indietro rispetto a quello che desidererei. Sono contento lo stesso perchè il tempo è galeotto, come ti dicevo, ma non sono soddisfatto perchè non è così come vorrei”.

Balzaretti è andato a corrente alternata, come lo valuta? Nico Lopez invece potrà giocare?
“Lopez? Io sarei felicissimo di dargli questa possibilità, perchè si allena con molta attenzione, sempre, tutti i giorni; è un ragazzo di qualità, l’ha dimostrato, ma poi in definitiva bisogna avere la possibilità di dargliela questa opportunità e non so se avrò questa possibilità di dargliela, ma ti posso dire che la meriterebbe come gli altri. Balzaretti ne abbiamo già parlato e non ritorno sui complimenti che gli ho fatto come persona e uomo, eccezionale. Parlo del calciatore: credo abbia sofferto il fatto di dover giocare tutte le partite che la Roma disputava, sacrificandosi, mettendosi a disposizione, perchè non c’erano alternative, anzi mancavano le alternative, quindi è stato costretto a fare un super lavoro, un lavoro eccessivo che io credo abbia inciso un po’ sulle sue qualità, che ha dimostrato nella sua carriera e anche nella prima parte a Roma. Ora sta ritornando, purtroppo la settimana scorsa ha avuto la febbre ed è stato male, ma ora sta ritornando e gli auguro possa il Balzaretti di sempre e quello di inizio stagione”.

Un giudizio sul campionato italiano rispetto all’Europa?
“Basta veder giocare le prime cinque e poi ti rendi conto. La Juventus ammazza tutti in Italia da due anni, e subisce una squadra come il Bayern chiaramente, ma non c’è solo il Bayern, poi dopo la verità è data sempre dalla classifica, guarda le semifinaliste sia di Uefa che di Champions, allora capisci dopo i livelli quali sono e noi dobbiamo prenderne atto. Come ho sentito che ha fatto la Juventus nei suoi principali rappresentanti, molto tranquillamente; il calcio è oggettivo, lo facciamo diventare soggettivo perchè ci conviene mettere del nostro tutti quanti, ma il calcio è oggettivo se studiato. Se preso come una cosa aleatoria è diverso, ma se studiato è soggettivo come tutte le attività che esistono sulla faccia della terra”.

La difesa a 4 è stata un’eccezione con la Lazio o possiamo rivederla? Lei gestirà queste due gare considerando anche gli squalificati?
“Teniamo in considerazione tutto quanto, in una settimana ci sono 3 partite, le dobbiamo disputare bene tutte e tre e quindi dovremo valutare bene. Riguardo alla difesa a 4 la inserirei in questa domanda. Chiaramente non avendo libertà assoluta di scelta rispetto alla domanda che mi hai fatto, è chiaro che le valutazioni le faremo anche in quel senso lì”.

Destro ha i 90 minuti nelle gambe?
“Mercoledì prossimo ne avrà di più di minuti, ad oggi ne ha meno, ma io credo che Destro sia un giocatore importante. E’ difficile dopo un periodo di inattività così avere i 90 minuti nelle gambe, però lui ama anche sacrificarsi, se ne avremo bisogno lui tenterà di arrivare ai 90 minuti però insomma, diciamo di no”.

Un anno fa morì Morosini. Vorrei sapere un suo ricordo e se in effetti ritiene che in questo anno sia cambiato qualcosa a livello di prevenzione e di supporto anche negli stadi.
“Alla seconda domanda non ti posso rispondere perchè potrei dire delle sciocchezze e preferisco non dirle. Per Morosini solo a pensare all’anniversario mi viene in mente la famiglia, quanto possa soffrire di questo ricordo. E’ una sofferenza anche mia, io non ho mai conosciuto Morosini da vicino ma è una sofferenza ricordare i momenti della tragedia che io ho ben vivi e che cerco di non rivedere quando lo fanno vedere in televisione e poi cerco di cancellare come ricordo… perchè veder morire una persona, veder morire un giovane ancora più grave e quando questo avviene facendo sport, allora siamo al massimo della drammaticità. Visto che mi hai dato l’opportunità, vorrei fare un saluto affettuoso a tutta la famiglia e sperare che riescano a vivere nel suo ricordo, che è un ricordo di vivacità incredibile”.

ELENA TURRA:Volevo fare un inciso. Sugli stadi non possiamo rispondere perchè sono strutture fuori, però la Roma è da un anno che fa i corsi all’interno, sia ai fisioterapisti che ai medici, che alle persone che accompagnano, fa i corsi di primo soccorso”.

ANDREAZZOLI: “Di questo ero al corrente naturalmente, perchè i nostri fisioterapisti partecipano a scadenze fisse a questi corsi, ma io intendevo nell’organizzazione generale se me lo chiedevi in quello”.