domenica, Settembre 08, 2024 Anno XXI


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Succede che da quinto ti ritrovi settimo nel giro di una notte. Succede che quando devi chiudere un lavoro e il più, la vittoria a Firenze, è fatto ti perdi negli angoli bui della mente. Se da altre parti succede a Roma succede sempre.

Può arrivare chiunque all’olimpico, una squadra già retrocessa o una già salva il risultato non cambia. Anzi si da pareggio a sconfitta. La solita prestazione presuntuosa con affanno crescente con l’avvicinarsi del novantesimo.

Neanche il tempo di dirsi bravi e fortunati per il gol a tempo scaduto contro i viola che ci rendono subito la cortesia. Una storia infinita…

Lo stesso allenatore che sembrava aver capito come tirare fuori qualcosa da questo ammasso di giocatori non ci capisce più niente, stravolgendo la formazione in continuazione. Si passa dalla difesa a tre a quella a quattro a quella a cinque. Se prima Zeman non cambiava mai Andreazzoli cambia a ritmo di rock&roll (magari fa contento l’Osvaldo innamorato)

È chiaro che la Roma scoppia, non è in grado di sostenere un forcing importante. Il deficit fisico si somma a quello tattico. Solo la testa ti può salvare in queste condizioni. A Firenze la testa c’era con i mussi no.

E cosi anche l’Europa League che era li a portata è stata buttata nel cesso. Pensare che ci si gioca tutto nella finale del 26 maggio mette i brividi, anche perché non abbiamo una squadra che può dare un minimo di garanzia.

petra@corederoma.it