venerdì, Ottobre 04, 2024 Anno XXI


Autore: Manu1927

22 FEBBRAIO 1987 – ROMA : INTER 1 a 0(GOAL DEL NORDICO BERGGREEN)
io dodicenne, “sciarra” furente, due “bauscia” al tempio, quello dove se pioveva la prendevi tutta, gradoni della “tevere laterale nord”.
“sciarra” era un uomo dalle mani enormi e dal fisico statuario, quando si arrabbiava il sangue gli gonfiava le vene così tanto che se il bottone a chiusura del collo della camicia era allacciato veniva espulso violentemente con pericolo per chi si trovava sulla traiettoria.
sciarra era un romanista doc, ma con un paio di baffi modellati come solo in argentina, ai ballerini del tango, era concesso. però la “gnoranza” per la roma era come quella di “checco” di testaccio.
“forzaaa romaaa!” urlava sulla piazza del paesello per ogni goal della “nostra” quando la domenica pomeriggio ciotti gracchiava dalla radio preannunciando una serata festosa…e guai a chi provava a sollevare un sopracciglio!
quest’ uomo mi porto’ con sè a roma quella domenica insieme a due zavorre interiste che avrebbero contribuito alle spese del viaggio e, presumibilmente, al sollazzo di sfottò da impartirgli sulla strada del ritorno.
i biglietti l’avevamo reperiti per il tramite d’un camionista che consegnava pasta “spigadoro”, due volte a settimana, presso i grossisti della capitale.
all’apertura dei cancelli eravamo già dentro: noi tre tapini con vestiti da svago, sciarra con il vestito “principe di galles”, acquistato per la cresima del figlio.
per la roma questo ed altro!
la nostra sussistenza era affidata a panini preconfezionati e birra “peroni”, quella del capo spedizione prevedeva una filetta di pane del forno del paese, farcita con debordanti fette di carne fritta e un boccione di vino nero “casareccio”.
la sciarpa l’indossammo, noi romanisti, mezz’ora prima della partenza dal paese, gli interisti mai.
ricordo l’emozione che provai quando da sotto la sud, angolo monte mario sbucarono le maglie giallorosse, il tremore non m’impedì d’esultare per i miei eroi schierati al centro del campo.
delle alterne fasi del gioco ricordo poco, ma il predominio era sicuramente nostro.
quando la chioma bionda del danese berggreen svettò al di sopra dei difensori interisti vidi la rete gonfiarsi, un boato sovrumano ci sommerse e anche la possanza di “sciarra” ne venne scossa.
ci abbracciammo a lungo, anzi, per meglio dire, le sue braccia enormi mi nascosero il mondo intorno.
i nostri amici interisti erano rannicchiati negli interstizi dei gradoni verdi, io fui divorato dall’emozione, al limite del pianto e soltanto la ripresa del gioco mi riportò alla realtà.

questo fu il mio 22 febbraio 1987 da romanista militante, il primo della mia vita.
quello degli altri non so, ricordo soltanto che al ritorno ci fermammo a civita castellana, presso una trattoria per autisti che il mio amico “sciarra” conosceva bene.
si festeggiò, noi due, a pollo arrosto con patate e “vino della casa”, i due amici interisti dovettero trangugiare brodo con minestrina e acqua di fonte.
allora non era ancora l’inter degli 85 punti “virtuali” e noi degli 82 “reali”.

grazie nonno, che oltre a migliaia di altre cose, mi insegnasti, forse senza neppure volerlo, ad amare questi colori.