giovedì, Settembre 26, 2024 Anno XXI


ROMA – Non sempre i cori come quelli a Balotelli sono razzismo: è l’opinione del ministro dell’integrazione Cecile Kyenge.«Bisogna essere lucidi – ha detto al Salone del libro di Torino parlando del nuovo caso Balotelli – per capire quando si parla di razzismo, quando di sport e di una sconfitta sportiva,quando di altre motivazioni».

«Occorre vedere in quale momento sono stati fatti e ricondurre l’accaduto ai risultati della partita» ha aggiunto il ministro a margine della sua visita al Salone del Libro, commentando le contestazioni a sfondo razziale subite ieri a Firenze dal giocatore del Milan Balotelli e altri episodi simili. «Bisogna essere lucidi – ha affermato il ministro – per capire quando si parla di razzismo, quando di sport e di una sconfitta sportiva, quando di altre motivazioni».

Prandelli. «In Nazionale questo rischio non si correrebbe, perché saremmo i primi ad entrare in campo ed abbracciarlo, e quindi non lo faremmo uscire». Così il ct azzurro Cesare Prandelli, in conferenza stampa a Coverciano, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle affermazioni di Mario Balotelli, che ha minacciato di uscire dal campo quando sentirà ancora cori razzisti nei suoi confronti. «Non ci siamo ancora confrontati con Balotelli su questo argomento -ha aggiunto Prandelli- lo faremo presto con tutta la squadra. Quello degli ululati razzisti non è un problema solo del Milan o della Nazionale, ma di tutto il calcio. Non dobbiamo più tollerare cose simili».

[Fonte: Il Messaggero]

Per Corederoma
Paolo Nasuto